ARADEO (Lecce) – Ha patteggiato due anni e mezzo di reclusione A.G., il 36enne di Aradeo arrestato il 18 settembre per il furto di materiale informatico all’interno dell’Unieuro di Nardò dove era stato bloccato compagnia della figlia di 8 anni. In giornata l’uomo, difeso dagli avvocati Raffaele Benfatto e Carlo Gervasi, è comparso davanti al giudice Alessandra Sermarini, per il processo per direttissima e ha deciso di chiudere la propria vicenda giudiziaria con una sentenza di patteggiamento. Nei prossimi giorni sarà presentata istanza di scarcerazione per l’uomo ai domiciliari con un provvedimento del Riesame dopo un periodo trascorso dietro le sbarre.
A condurlo in carcere erano stati gli agenti del Commissariato di Nardò (al comando del vicequestore Pantaleo Nicolì) che, dopo una segnalazione di un metronotte in sefvizio all’interno del negozio, avevano bloccato l’uomo con un tablet e sotto la maglietta con un computer portatile da mille euro. Altri tre droni vennero ritrovati in casa del 36enne, e per l”uomo si aprirono le porte del carcere di Lecce con l’accusa di furto aggravato dalla destrezza e dal coinvolgimento della minore. Nella successiva udienza di convalida A.G. ammise gli addebiti scagionando la figlia ignara delle sue intenzioni.