LECCE – In mattinata la Commissione sicurezza della Prefettura di Lecce ha deciso con istituzioni pubbliche, scolastiche e sanitarie che non c’è alcun motivo per chiedere le scuole. Resteranno aperti gli istituti scolastici insieme agli uffici pubblici. Saranno segnalati al Ministero i sindaci disobbedienti. “Non c’è necessità di creare panico – spiega la prefetta Maria Teresa Cucinotta, un po’ infastidita dalla psicosi che imperversa (cliccate sull’immagine per guardare l’intervista ndr) – Le scuole resteranno aperte: concediamo brevi chiusure per interventi di disinfestazione e pulizia”. Scatta il piano anti-panico della Prefettura, dopo una lunga riunione con i sindaci: la psicosi rischia di ridurre sul lastrico il Salento. La situazione è sotto controllo secondo le autorità sanitarie intervenute. Qualche sindaco ha provato a opporsi alla decisione, ma la perfetta ha chiesto di seguire i consigli delle autorità sanitarie che non ritengono necessaria la sospensione delle attività didattiche. In serata, Emiliano acconsente a giustificare chi vorrà assentarsi da scuola per optare per il sistema di lezioni a distanza (per un tempo massimo di 14 giorni). Dunque, scuole e uffici aperti con l’opzione del lavoro agile e delle lezioni online.
“Abbiamo messo circa 50 persone in quarantena – spiega il direttore generale Rodolfo Rollo – Aradeo non è un caso autoctono: non è un focolaio. È un contagio partito dal nord, quindi, è facile controllare i contagiati. Anche la situazione nel pronto soccorso di Galatina è sotto controllo: abbiamo provveduto ad applicare i protocolli e la sanificazione”. Il sindaco di Aradeo, Luigi Arcuti, chiede di non scagliarsi contro chi è stato contagiato, perché non ha nessuna colpa è sul web circolano notizie infondate: “Ad Aradeo stiamo cercando di normalizzare la situazione seguendo tutti i protocolli”
L’Asl leccese sta diffondendo in queste ore sui social le regole da seguire per i casi sospetti. Se ci sono sospetti e si sono verificati contatti con pazienti contagiati dal nuovo coronavirus, bisogna mettersi in quarantena. Per 14 giorni bisogna osservare queste indicazioni:
- evita di recarti, se non strettamente necessario, in luoghi chiusi e affollati;
- non programmare, se non strettamente necessario, feste, cene di gruppo o altri ritrovi conviviali con molte persone;
- garantisci frequente aerazione a tutti gli ambienti domestici;
- lavati spesso le mani con detergenti o soluzioni alcoliche;
- mantieni una distanza di almeno un metro dalle persone a rischio (anziane o affette da patologie croniche);
- non toccarti occhi, naso e boccacon le mani;
- pulisci le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol;
- copri bocca e naso con fazzoletti monouso quando starnutisci o tossisci. Se non hai un fazzoletto usa la piega del gomito;
- usa la mascherina solo se sospetti di essere malato;
- se avverti sintomi influenzali non recarti al pronto soccorso o in ambulatorio, chiama il tuo medico di famiglia e segui le sue indicazioni;
- comunicare al proprio medico curante l’insorgenza di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse secca, difficoltà respiratorie.