TORRE INSERRAGLIO (Lecce) – Il Covid-19 non ferma i pescatori di frodo. L’ennesima operazione di polizia marittima a tutela di mare, flora e fauna, è stata condotta nelle acque dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, Riserva Nazionale seconda per estensione e tra le più importanti d’Italia. E precisamente in località Torre Inserraglio, marina di Nardò.
L’attività curata in sinergia e collaborazione ha visto impegnati uomini e mezzi della “Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza” di Gallipoli, reparto dipendente dalla Roan di Bari, ed a supporto gli operatori dell’Amp Porto Cesareo.
Un’attività continua e costante, che rientra nelle azioni di controllo, monitoraggio e repressione della pesca di frodo lungo l’intero perimetro della costa, resa possibile grazie al sistema di videosorveglianza a distanza per contrastare le illegalità denominato “Torri Vedetta di Legalità”, sistema in dotazione dell’Amp cesarina.
Protagonisti, ancora una volta, dei pescatori subacquei di frodo, intenti al prelievo dei ricci di mare con il supporto di un piccolo natante. Al termine della battuta di pesca, ignari dell’occhio tecnologico posizionato sulla vicinissima Torre, i due trasgressori si sono allontanati rapidamente dal posto per dirigersi verso il punto di sbarco in Santa Caterina Nardò, ad oltre 10km di distanza. ma ad attenderli allo scalo di alaggio hanno trovato i finanzieri della Sezione Operativa Navale di Gallipoli pronti a contestargli la pesca illegale nella riserva marina, con conseguente denuncia penale e sequestro del pescato e dell’attrezzatura.
Anche questa volta, per fortuna, i ricci erano ancora in vita ed è stato quindi possibile rigettarli in mare.