SOGLIANO (Lecce) – C’è la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex sindaco di Sogliano Cavour, Paolo Solito, fascia tricolore fino allo scioglimento del Comune per presunte infiltrazioni mafiose e due dipendenti postali coinvolti nell’inchiesta su alcuni presunti prelievi a sbafo per quasi 15mila euro con un postepay risultato rubato. Davanti al gup Giovanni Gallo, il 15 luglio, oltre all’ex primo cittadino dovranno comparire anche i due dipendenti dell’ufficio postale di Sogliano, Vita Falcone, 42 anni, di Galatina e Salvatore Campa, 60, di Sogliano Cavour, sempre in servizio, oltre a Salvatore De Matteis, 50enne, di Soleto.
Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Maria Consolata Moschettini, sono confluite a dicembre in un avviso di conclusione e ribadite nella successiva richiesta di rinvio a giudizio. L’ex fascia tricolore Solito, De Matteis e Falcone rispondono di ricettazione e indebito utilizzo di carte di pagamento. Con il postepay di P.B., provento di un furto i cui responsabili non sono mai stati identificati, avrebbero effettuato una serie di operazioni postali. La mattina del 28 giugno del 2017, Solito e De Matteis si sarebbero presentati presso l’ufficio postale di Sogliano Cavour per prelevare 2mila e 500 euro utilizzando la carta postepay intestata a P.B. E lo avrebbero fatto con la presunta compartecipazione della dipendente Vita Falcone che, secondo le indagini, non avrebbe volutamente proceduto all’identificazione dell’autore del prelievo chiedendo al possessore del postepay di esibire un valido documento di identità, adempimento questo prescritto dalle disposizioni di servizio.
Un secondo episodio viene contestato a Solito, De Matteis e Campa. Risale al 28 giugno sempre del 2017. In questo secondo caso l’ex sindaco e Salvatore De Matteis si sarebbero presentati presso l’ufficio postale prelevando 3mila euro utilizzando sempre il postepay di P.B.. Un’operazione agevolata, secondo gli inquirenti, dal dipendente Campa che, come la collega, non avrebbe effettuato alcun controllo sull’identità del possessore così come, invece, previsto dalle disposizioni di servizio. Appena ventiquattro ore dopo sempre nella postazione di Campa si sarebbero presentati l’allora sindaco e De Matteis per prelevare, sempre secondo l’accusa, 3mila euro con la presunta complicità di Campa. E mezz’ora dopo avrebbero eseguito un bonifico, a titolo di finanziamento socio, di 6mila e 490 euro in favore della società Perla sl (estranea all’inchiesta), ordinando l’addebito dell’importo sulla carta postepay intestata a P.B. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, De Matteis avrebbe firmato l’ordine di bonifico mentre il sindaco si sarebbe occupato di compilare parte del modulo (lo spazio relativo al beneficiario, all’indicazione dell’importo in lettere cifre a parte dell’Iban). Operazione, anche in questo caso, agevolata dal dipendente postale che non avrebbe chiesto un documento di identità.
Solito è estremamente tranquillo e avrà modo di chiarire la propria posizione nelle sedi opportune e pulire la sua immagine gettata nella gogna mediatica e macchiata da un’indagine che non corrisponderebbe alla realtà storica. E alla luce di determinate valutazioni sarà chiesto alla Magistratura di avviare indagini per calunnia con contestuale richiesta risarcitoria. A difendere gli imputati, gli avvocati Luigi Casarano, Dimitry Conte, Carlo Gervasi e Simona Tommasa Mancini.