SQUINZANO (LECCE) – Archiviata la due giorni elettorale referendum ed amministrative regionali e locali, con dati definitivi del voto alla mano, analizzare quanto è successo a livello locale nel regno di Highlander Marra è d’uopo. Lo schieramento degli esponenti del governo cittadino ha evidanziato una spaccatura nella scelta della posizione di campo. Infatti, mentre il vicesindaco Lucio Longo si è schierato con una lista che sosteneva Michele Emiliano scelta poi alla luce dei fatti rivelatasi vincente, Il sindaco e la maggior parte del gruppo di maggioranza si sono schierati con le liste a sostegno di Raffaele Fitto, infine l’ex sindaco Mino Miccoli nelle file della Lega.
Lucio Longo ha raccolto 887 voti, Paride Mazzotta e Simonetta Piccolo, i due candidati appoggiati dal Sindaco Marra, hanno raccolto rispettivamente 331 il primo e 392 la seconda. Grosso exploit dell’ex sindaco Miccoli che ha raccolto 1996 voti dimostrando, di riffa o di raffa, che la sua forza elettorale sembra dati alla mano intonsa.
Il PD locale tiene contenendo la perdita di voti rispetto al 2015, e tra i candidati più votati svetta Donato Metallo seguito dall’assessore uscente Loredana Capone. Sul fronte civico saltano agli occhi i “soli” 638 voti del Vicesindaco di Lecce Alessandro Delli Noci appoggiato a Squinzano dall’Avvocato Andrea Pulli.
Viene da chiedersi all’interno del governo cittadino che ripercussioni avrà questo voto sulla tenuta della compagine di maggioranza. Diverse le opzioni tra le quali:
il vicesindaco cercherà di far pesare il suo risultato elettorale chiedendo un riequilibrio della squadra di governo;
il Sindaco sulla base del risultato generale della coalizzione che ha appoggiato Fitto non prenderà in considerazione tale richiesta;
andranno avanti senza convinzione e coesione perché il giocattolo si è ormai rotto oppure, folgorati sulla strada per Bari come Paolo su quella di Damasco, ritroveranno per incanto lo smalto perduto e porteranno a termina la legislatura.
In attesa di ulteriori riscontri agli squinzanesi non resta che sperare che le cose migliorino e che chi governa abbia un’ampia visione di paese senza fermarsi su obiettivi a breve termine.
Il resto lo scopriremo lungo il cammino che si dipana da qui al 2023 temporali politici a parte.