SALENTO – Ha ribaltato le accuse scaricando le colpe sulla compagna. Si è difeso negando di aver mai trattato come due giocattoli la compagna e la figliastra, il 43enne residente in un comune del circondario di Maglie, accusato di aver maltrattato le due donne e violentato la ragazzina di 14 anni. Nel corso dell’interrogatorio davanti alla giudice Alessandra Sermarini, l’uomo ha spiegato di essere stato vittima di menzogne della donna affetta da una forte depressione e che trascorreva le giornate a letto.
Tanto che l’uomo avrebbe dovuto indossare i panni della mamma prendendosi cura della bambina seguendo il ciclo mestruale per acquistare gli assorbenti. E per rendere credibile la sua versione ha fatto riferimento a persone (con tanto di nomi e cognomi) che tenderebbero a smentire la ricostruzione della denunciante. A suffragio ci sarebbero anche alcuni messaggi intercorsi con la compagna e che verranno vagliati dagli inquirenti.
Accuse, dunque, frutto delle manipolazioni della ex che avrebbe soggiogato la figlia con la quale l’uomo aveva instaurato un legame di affetto pulito e sincero. Secondo le indagini, condotte dai carabinieri, l’uomo avrebbe violentato la ragazzina trascinata in campagna dove avrebbe dovuto soddisfare le perversioni del patrigno. E le sue dichiarazioni, rilasciate davanti ad una psicologa, sono state poi confermate nel corso delle indagini. Anche la madre ha trovato la forza e il coraggio di denunciare quell’uomo già condannato in Germania per uxoricidio e poi espatriato in Italia. E ha raccontato di ripetuti maltrattamenti, abusi e umiliazioni.
Per il momento l’uomo rimane in carcere. Ma non è escluso che il suo legale, l’avvocata Rita Ciccarese, non decida di presentare istanza di revoca o attenuazione della misura.