GALLIPOLI (Lecce) – Si sarebbero azzuffati all’esterno di una discoteca per uno sguardo di troppo dandosele di santa ragione tanto che uno dei contendenti finì in ospedale con una serie di fratture e contusioni su tutto il corpo. In otto sono finiti così sotto inchiesta con le accuse di rissa e lesioni personali aggravate: D.C., 24 anni, di Ercolano; G.V., 26, di Ercolano; S.F.S., 24, di Gallipoli; M.C., 22, di Taviano; R.S., 25, di Surbo; S.B., 26, di Portici; G.A., 25, di Portici ed M.G., 22 anni, di Taviano.
Nella giornata di martedì 15 marzo si è svolta l’udienza preliminare davanti alla gup Laura Liguori e gli avvocati degli imputati (Biagio Palamà; Luigi Suez e Salvatore Bruno) hanno chiesto un rinvio per valutare la chance di avanzare richiesta della messa alla prova.
A scatenare la rissa, anzi la doppia rissa, il 20 giugno del 2020 sarebbe stato uno sguardo di troppo tra i due gruppi che si sarebbero fronteggiati a mani nude spalleggiati da alcuni minori e da altri soggetti che non sono stati identificati nel corso delle indagini condotte dagli agenti del Commissariato di Gallipoli. Ad avere la peggio sarebbe stato uno dei componenti della frangia napoletana: D.C., colpito da più rivali venne accompagnato in ospedale dove i medici gli diagnosticarono un trauma cranico facciale, varie fratture e contusioni con una prognosi di 21 giorni.
Dalla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, l’ascolto di alcuni testimoni gli agenti sono poi riusciti a risalire ad alcuni dei presunti responsabili della doppia rissa.