SALVE (Lecce) – Sorpresi in un terreno alla periferia di Salve con oltre sei chili di hashish. Nei guai finiscono due cittadini, di origini marocchine: Ahmed Dahhou, 47enne, residente a Presicce-Acquarica e Tarik Nabil, 44 anni, di Salve. L’arresto risale al pomeriggio del 6 aprile quando i finanzieri del Nucleo di Polizia Economica e Finanziaria hanno inseguito una Seat Ibiza fino ad un terreno in Contrada Fani.
Qui è scattata la perquisizione: sessanta panetti erano stati nascosti sotto due diversi cumuli di pietre; un altro, invece, era stato occultato nel vano porta oggetti della Seat. Complessivamente la droga sequestrata, confezionata in involucri in cellophane, ammonta a 6 chili e 300 grammi. Su disposizione del pm di turno, i due marocchini sono stati confinati ai domiciliari ma il loro destino processuale si è diviso dopo l’udienza di convalida.
Dinanzi al giudice per le indagini preliminari, Sergio Tosi, Dahhou ha ammesso gli addebiti precisando di essersi prestato a custodire lo stupefacente per conto di un connazionale (del quale non ha fornito il nome) poiché spinto dalle condizioni di disagio economico in cui versa, il panetto detenuto in macchina, invece, era destinato ad un uso personale e ha escluso un coinvolgimento di Nabil accompagnato perché doveva svolgere dei lavori di pulizia in un fondo situato nelle vicinanze.
Lo stesso secondo indagato ha professato la propria estraneità. Il giudice ha così confermato la custodia cautelare dei domiciliari per Dahhou (difeso dall’avvocato Simone Viva) e ha rimesso in libertà Nabil (difeso dagli avvocati Alessandro Calò e Cosimo Falangone).