Nuovo appuntamento con “Dentro, il teatro”, la rassegna teatrale organizzata dall’Accademia Mediterranea dell’Attore e dalla Casa Circondariale di Lecce con lo scopo di mantenere un legame tra il dentro e il fuori del carcere.
Giovedì 25 maggio, alle ore 17, andrà in scena lo spettacolo “Iancu un Paese vuol dire”, portato in giro per tutta l’Italia con grande successo dal noto attore Fabrizio Saccomanno.
L’appuntamento è nella Casa circondariale di Lecce; il pubblico è pregato di presentarsi all’ingresso alle ore 16.15.
I posti sono limitati per cui occorre prenotarsi entro il 18 maggio, consegnando i propri dati anagrafici mediante una mail a info@accademiaama.it oppure contattando i numeri 3894424473 338 3746581 –
Gli studenti di UniSalento, Accademia di Belle Arti e Conservatorio, possono usufruire di uno sconto offerto da Adisu che mette a disposizione 40 biglietti al prezzp agevolato di 2,50 euro, da ritirare presso la Sala Arte del Convitto Palimieri a Lecce, il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 15 alle 20, esibendo il proprio numero di matricola.
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Questo è il racconto di una giornata. Una domenica dell’agosto del 1976 in cui la grande Storia, quella con la S maiuscola, invade la vita e le strade di un paese del Salento. Un famoso bandito, Graziano Mesina, fuggito dal carcere di Lecce due giorni prima, è stato riconosciuto mentre si nasconde nelle campagne del paese. Inizia così una tragicomica caccia all’uomo che coinvolge un po’ tutti, bambini compresi. Ma questo non è solo il racconto di una giornata. È il racconto di un’infanzia e degli inganni e le illusioni che la circondano.
Ed è soprattutto il racconto di un’epoca. Attraverso gli occhi di un bambino di otto anni viene ricostruito il mosaico del ricordo: uno strano e deformato affresco di quegli anni nel profondo Sud. Un sud che oggi non c’è più, piazze e comunità che si sono svuotate e si sono imbarbarite, o sono state svendute.
Con quegli occhi, a volte spalancati, altre socchiusi, altre ancora addormentati e in sogno, si racconta un mondo, frammenti di storia e di uomini e di donne, di battaglie tra bande e rivali e giochi pericolosi.
Nessuna cartolina, nessuna nostalgia: è un mondo duro, cupo, eppure comico e grottesco. Un mondo fotografato un attimo prima di scomparire. Un mondo di figure mitiche, contadini, preti, nonni, libellule, giornaletti e una gran voglia di diventare grandi, chissà poi perché.