LECCE – Anche nel Salento l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, è arrivato scortatissimo ed è scappato via tra gli insulti di alcuni gruppi di cittadini, come a Pisa, Milano e Roma. A Lecce si è tenuta la presentazione del libro “Perché guariremo. Dai giorni più duri a una nuova idea di salute”, in una sala per pochi, con un ampio spiegamento di forze dell’ordine, alle 17:30 circa, all’interno Circolo cittadino. L’ex ministro ha ribadito di aver salvato tante persone nel periodo del covid. La presentazione è durata circa due ore, tra gli applausi di un parterre ristrettissimo, in cui spiccavano l’ex assessore Pierluigi Lopalco e il sindaco Carlo Salvemini.
L’ex ministro ricorda la pronuncia del Tribunale dei ministri di Roma, che ha archiviato l’ultimo procedimento giudiziario aperto nei suoi confronti: “Roberto Speranza ha agito, all’interno delle proprie prerogative istituzionali, per l’esclusivo fine di tutelare la salute collettiva della popolazione e giammai per fini individualistici, specialmente dolosi”.
Ma alcune persone sono inferocite all’esterno. Linda, una docente che non appartiene ai gruppi di contestatori, si lamenta perché ha provato a prenotare il suo posto all’interno, ma è rimasta fuori: “Avrei voluto seguire la conferenza e rivolgere due domande al ministro: ho perso mio padre, che aveva solo 73 anni, per l’imposizione della Tachipirina e vigile attesa, in ospedale hanno messo il corpo nudo in un sacco di spazzatura perché ritenuto infetto. Ci hanno tolto la dignità”. Il gruppo di contestatori è eterogeneo: c’e chi critica la “linea proibizionista cinese”, “che ha fatto un danno grave all’economia e al tessuto sociale del paese” e chi si scaglia contro i vaccini definendoli “sperimentali”, sciorinando effetti collaterali.
“Ho sempre creduto che la verità sarebbe emersa. In una situazione difficilissima, ho dato tutto me stesso per salvare la vita delle persone, seguendo le indicazioni della comunità scientifica – spiega Speranza – Questa è stata la mia esclusiva priorità, come è giusto che sia per chi ha giurato sulla Costituzione come Ministro della Salute.
Ho vissuto giorni non facili, anche per una vera e propria campagna d’odio, tuttora in corso, alimentata da alcuni organi di comunicazione.
Oggi però voglio solo dire grazie dal profondo del cuore alle tante persone che mi hanno fatto sentire il loro sostegno”. All’esterno del Circolo cittadino esplode la rabbia alla vista dell’ex ministro, lui sguscia via in un’auto tra tanti corpi e mani delle forze dell’ordine, mentre gli insulti lo inseguono e qualcuno grida “in galera!”.