LECCE – “Il cervello è una pentola che ribolle di creatività e musica, non abbiamo bisogno di farci scrivere i tormentoni dal computer – riflette Nandu Popu ai nostri microfoni (per guardare l’intervista completa cliccate sull’immagine ndr)- L’arte è la musica sono cose molto naturali. Ciononostante, apprezziamo l’uso dell’intelligenza artificiale per curare gravi malattie e per migliorare la qualità della vita di tanti pazienti”. L’AI sta lasciando nelle mani dei computer lo sforzo creativo in tanti settori, incluso quello del cinema e della musica. Con oltre trent’anni di carriera e a sette anni dall’ultimo successo i Sud Sound System tornano alla ribalta con un nuovo album, “Intelligenza naturale”, che come sempre contiene riflessioni politiche e sociali su un mondo che cambia sempre più velocemente.
Lo stile raggamuffin dei precursori della dancehall style resta sempre lo stesso, con l’orgoglio di continuare a raccontare la vita utilizzando il dialetto salentino e mettendo al centro le proprie radici. Ieri la celebre band salentina ha incontrato giornalisti e amici, al Barone di Mare, sulla litoranea di Sant’Andrea, per presentare l’album che esce oggi su tutte le piattaforme digitali (in CD e vinile, per chi è appassionato dell’ascolto old style). Tante le collaborazioni per questo nuovo lavoro: Alborosie, Negramaro, Ensi, Puccia e Antonio Castrignanò. Ogni artista ha arricchito i pezzi contaminandoli e amalgamandosi bene con lo stile dei Sud. Del resto, il reggae, come ricorda Nandu Popu, è contaminazione. “Il progetto intende riflettere la visione della band, sul rapporto tra natura e tecnologia, attraverso un paesaggio sonoro variegato e impreziosito dalla mescolanza di più generi e stili” – spiegano i protagonisti salentini della rivoluzionaria ondata musicale degli anni ‘90. “La musica ci ha dato tante opportunità, ma siamo contenti di essere rimasti sempre noi stessi, come quando abbiamo iniziato per divertirci con un gruppo di amici – spiegano i Sud – La musica è uno dei tanti modi per stare con le persone, confrontarci, migliorare la nostra empatia.
In questi anni abbiamo narrato la bellezza e la genuinità del Salento: tanti prodotti agroalimentari salentini sono stati esportati nel mondo sulla linea della nostra narrazione canora e questo ci inorgoglisce!”. Nelle scuole “Le radici ca tieni”, uno dei pezzi più noti dei Sud, è diventata una preghiera laica (di recente il pezzo è stato cantato in un contesto religioso da un sacerdote di Squinzano). Oggi gli artisti si confrontano sui social: il successo dei propri lavori si ottiene a suon di click e con i concerti dal vivo, non più con le vendite dei Cd. I nuovi pezzi dei Sud Sound System sono pronti per vincere anche questa nuova sfida nella società dell’informazione e dei social.