Hashish e cocaina in casa dopo un controllo della polizia: a processo un 20enne

LECCE – A processo per spaccio così come stabilito dal giudice al termine dell’udienza preliminare. Il rinvio a giudizio è stato disposto a carico di Nicolò Tornese, 20enne leccese, finito ai domiciliari con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti dopo un’indagine condotta dagli agenti della Squadra mobile che, dopo una perquisizione in casa anche grazie all’ausilio delle unità cinofile, hanno scovato complessivamente 9 grammi di cocaina confezionata in un involucro in cellophane; 10 grammi di hashish frazionata in due tocchi del peso di 5 grammi ciascuno; un ulteriore tocchetto di fumo di poco meno di 1 grammo; un bilancino elettronico regolarmente funzionante intriso di sostanza stupefacente, oltre a due cellulari utilizzati per i contatti con acquirenti e fornitori e alla somma di 230 euro in banconote di vario taglio, soldi ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Solo pochi giorni prima era stato avvisato con una denuncia a piede libero per aver ceduto 8 grammi di hashish ad un minorenne nel centro di Lecce ma evidentemente la denuncia non gli era servita a darsi una calmata. E avrebbe continuato a spacciare.

Eseguita l’ordinanza, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il giovane, difeso dall’avvocato Giovanni Valentini, negò ogni addebito davanti alla gip Giulia Proto riferendo che la stanza in cui è stato ritrovato lo stupefacente era quella dei genitori; che il fratello gli avrebbe riferito di fare uso di stupefacenti e che quindi la droga ritrovata poteva essere per uso personale. Infine, quella somma di denaro ritrovata era stata prelevata dalla madre per fare la spesa.

E proprio con la madre è nuovamente finito nei guai sempre per spaccio. Da casa avrebbe continuato a spacciare. Il presso relativo al primo procedimento scatterà a giugno davanti al giudice monocratico Michele Giannone.