Il sindaco Marte: “Niente più ‘Tavola di San Giuseppe’ in piazza” e scoppia l’ennesimo caso a Minervino di Lecce

MINERVINO DI LECCE – “Salta per volontà del sindaco Marte – fa sapere l’opposizione guidata da Ettore Caroppo – la tradizionale Tavola di San Giuseppe che da decenni ormai si teneva, il 19 Marzo, a Minervino di Lecce. Una novità che sta suscitando molti malumori tra i devoti al
Santo e non, e che a parere di molti provocherà ulteriore delusione tra visitatori, turisti e pellegrini che in occasione della festività del 19 marzo volevano recarsi nel piccolo comune del Salento, mentre, invece, andranno in visita in altri comuni dove la tradizione è altrettanto presente”.
Malumori che hanno spinto l’opposizione consiliare de “Il Cuore di Minerva” a richiedere, il 3 marzo scorso, un incontro ufficiale con la parte tecnica dell’amministrazione.
“Il Responsabile del servizio della gestione dei fondi PNRR, dottor Simone Dima e l’Archietto Valeria Giannetta legati al progetto “Borghi Divini” per la parte pubblica, l’Associazione del Mercatino del Gusto, aggiudicatrice della gestione dell’evento per circa 100mila euro ed i tre consiglieri Rizzello, Cagnazzo e Caroppo si sono incontrati ieri 10 marzo – spiega il consigliere di minoranza – 
Fulcro dell’incontro, è stato l’annullamento e la cancellazione dell’evento della “Tavola in piazza”, una tradizione consolidata da decenni e ritenuta un prezioso strumento per il rilancio, la promozione e la divulgazione di questa particolare forma di devozione popolare ed ancor prima nel 2005 l’amministrazione comunale, dove lo stesso Marte sedendo in Giunta al fianco dell’allora sindaco Ettore Caroppo ne condividendone le finalità, istituzionalizzasse l’evento giusta delibera di Consiglio Comunale N° 3 del 2008.

Quest’anno, infatti, l’amministrazione comunale guidata da Antonio Marte ha deciso di cestinare l’evento nella giornata del 19 ed in particolare quello serale senza fornire alcuna motivazione chiara né tantomeno, dare formale atto d’indirizzo agli uffici, apparsi scendere dalle nuvole durante l’incontro tecnico voluto da il Cuore di Minerva”.
“Un cambio di visione” l’ha definito, il Presidente dell’Associazione del Mercatino del Gusto che nell’ambito del bando legato al PNRR denominato “Borghi Divini” è stato chiamato a chiarire diversi punti “in evidente imbarazzo nel giustificare la scelta ‘imposta’”, come ha dichiarato l’ex sindaco Caroppo nel corso dell’incontro e di fatto non smentita.

Ben lungi dall’essere una mera spettacolarizzazione della fede, la Tavola in piazza ha sempre rappresentato un’importante narrazione della devozione locale, offrendo a visitatori e pellegrini la possibilità di conoscere e comprendere il culto di San Giuseppe, che a Minervino e in pochi altri centri limitrofi assume un valore speciale. La sua rappresentazione, con i suoi riti, gesti e simboli, ha permesso a molti di entrare in contatto con la tradizione e di coglierne il significato profondo.

“Da quest’anno, però, tutto questo non sarà più possibile – spiega Caroppo – L’amministrazione comunale ha giustificato la scelta parlando di un semplice ‘desiderio di cambiamento’,  ha dichiarato la ex Vice sindaco Cagnazzo. Una motivazione che non ha convinto la minoranza consiliare, che ritiene l’intera comunità privata di un evento fondamentale per l’identità minervinese ed a rischio la futura collaborazione dell’Associazione del Mercatino del Gusto.
La manifestazione, infatti, nel corso degli anni si è rivelata un appuntamento imperdibile, capace di trasmettere ai pellegrini e ai visitatori il senso di appartenenza e la storia della comunità.

“La decisione di cancellare la Tavola in piazza è assolutamente indecorosa. Mischiare rancori personali e la volontà di smantellare quanto realizzato dall’amministrazione Caroppo arrivando persino a stralciare quanto di buono era stato fatto, nel voler mostrare quanto era forte ancora oggi la devozione per San Giuseppe, è un atto grave. Ancora più inaccettabile è piegare la programmazione di “Borghi Divini” del PNRR, messa a dura prova da una decisione legata ad interessi di parte, annientando anni di lavoro per la promozione del territorio, — afferma la consigliera Cagnazzo, che aggiunge – il rammarico di questa brusca frenata dopo anni in cui San Giuseppe, la massa (il suo piatto tipico) hanno fatto tanto parlare di sé, anche con le esperienze in Svizzera e alla Bit di Milano. Tutto il nostro impegno in una promozione ampia, che raccontava la nostra gente che fine sta facendo?
Ed il rischio di restituire i fondi del PNRR, con questa decisione imposta dal sindaco Marte, quanto rischia di diventare concreta?”

Le fa eco il giovane consigliere Rizzello: “Sono cresciuto con la tradizione della Tavola di San Giuseppe, con l’orgoglio di vedere rappresentati e raccontati i valori della nostra comunità. Provo profondo dispiacere nel vedere cancellata una parte così importante della nostra storia e identità.
Il dottor Marte è tutto ed il contrario di tutto dopo aver tradito persino la sua stessa fede politica”.

Nel descrivere quanto accaduto nell’incontro particolarmente demotivato e dispiaciuto è parso l’ex sindaco Ettore Caroppo il quale nel ricordare che il progetto Borghi Divini consta di un finanziamento che nella sua interezza si avvicina ai 3.000.000 di euro: “Sono fortemente rammaricato– dichiara l’ex Primo Cittadino- dell’ennesimo schiaffo che Minervino riceve ed ancor di più nel vedere quanto imbarazzo vi era negli occhi dei rappresentanti dell’Associazione del Mercatino del Gusto a partire dal suo Presidente, nel dover incontrarmi.
Presidente ed Associazione tutta – continua Caroppo – che ringrazio ancora una volta per la disponibilità e per quanto hanno fatto per il comune di Minervino di Lecce ma anche e soprattutto, a mio parere, per la promozione di un intero territorio come solo loro sanno fare.

Spiace osservare come tra le varie iniziative finanziate dal Ministero della Cultura nel bando Borghi, che mirano proprio a valorizzare come bene immateriale la tradizione e pertanto a destagionalizzare il turismo nel territorio oltre che a creare punti di sviluppo sociale ed economico e quindi occupazione, proprio la Tavola di San Giuseppe che ne rappresentava il fulcro, sia stata semplicemente messa completamente da parte allorquando, di fatto, si è obbligata l’Associazione del Mercatino a ‘rimangiarsi’ quanto fatto con sacrificio ed impegno nei due anni precedenti.

Gli obiettivi da centrare si evidenziano proprio nella scelta del partner più capace per raggiungerli- dichiara Caroppo- tutto questo, a mio modesto parere, sempre per i soliti dispettucci dei “soliti” che siedono in consiglio comunale, non esiste più. Non esiste perché è venuta meno la fiducia proprio nel partner che è stato mortificato nella sua indipendenza decisionale per come raggiungere l’obbiettivo che lo avrebbe portato a valorizzare sempre di più il “prodotto” 19 Marzo e la Tavola di San Giuseppe in piazza.
Questo quasi primo anno di Marte ci ha ormai abituato a convivere con una amministrazione che più che amministrare si concentra su come ‘violentare’ quanto di buono è stato fatto in questi anni solo per far dispetto al sottoscritto incuranti di farlo ai Cittadini e soprattutto incuranti di non dare un futuro ai nostri pochi giovani che anziché avere una possibilità questa possibilità gli viene negata alla faccia dello spopolamento dei Borghi.
Dubito che l’evento della Tavola di San Giuseppe, che ha creato persino posti di lavoro in questi lunghi anni come può testimoniare qualche attuale consigliere comunale che ne ha beneficiato, grazie ai ‘Santi’ che vi prendevano parte e ‘sedevano’ alla Tavola su invito dell’amministrazione prima, della Pro Loco Minerva poi e della stessa Associazione del Mercatino del Gusto ieri e che neanche il Covid è riuscito a fermare possa non vedere la luce nel 2026. A sostegno di quanto detto è nostra intenzione, nelle prossime ore, lanciare un appello e raccogliere le foto della ‘Tavola di san Giuseppe in piazza’ realizzate in tutti questi anni. Per noi tutti sarà un tuffo nei ricordi del passato mentre per il presente un colpo al cuore nel vedere un vero e proprio buco nero per il 2025. Forse qualcuno vedendo quel buco nero potrà persino provare vergogna”, conclude  l’ex sindaco ed oggi consigliere Nazionale ANCI e comunale Ettore Caroppo.