Mamma uccisa dopo litigio, l’avvocato dell’omicida: “Filippo, non sta bene, necessita di cure”

RACALE (Lecce) – “Filippo non sta bene. Ha iniziato una terapia farmacologica a base di psicofarmaci ed è confuso”. L’avvocato Francesco Fasano, legale del 21enne di Racale in carcere per l’omicidio della madre Teresa Sommario, è preoccupato e lancia un vero e proprio allarme sulle condizioni del giovane. Nella giornata di sabato 28 giugno, l’ultimo colloquio nel penitenziario di borgo “San Nicola”. “Filippo è stato trasferito nuovamente nel reparto di Infermeria – spiega il legale – ma ha bisogno di terapie specifiche che gli consentano di superare questo periodo”.

Il giovane, studente in Economia a Roma, ha poi chiesto al suo avvocato informazioni sul padre Daniele e i due fratelli gemelli. In previsione, c’è sempre una richiesta di perizia psichiatrica che dovrà verificare le condizioni di tenuta mentale del 21enne al momento del delitto della madre. “Abbiamo individuato i profili di uno psicologo e di uno psichiatra – spiega l’avvocato Fasano – che entreranno a breve in carcere per sottoporre Filippo a una serie di test e quiz che dovranno valutare le sue capacità psicofisiche”. Come detto, però, l’omicida reo confesso appare “confuso”. “Non mi è sembrato per nulla attento alle prospettazioni difensive che gli ho proposto – precisa il legale – continua a rimanere dissociato dalla realtà”.

Di certo l’ingresso in carcere degli specialisti di parte fornirà alla difesa del giovane la stura per avanzare alla pm Simona Rizzo (titolare dell’inchiesta) una richiesta di perizia psichiatrica. Uno snodo cruciale, dal momento che se dovesse essere riconosciuta una infermità mentale (parziale o totale) del ragazzo, la vicenda giudiziaria si chiuderebbe con un nulla di fatto: un non doversi procedere a fronte di un atto tanto grave quanto inspiegabile.