LECCE – «“È un bel giorno”, oggi – ha fatto sapere il sindaco Salvemini. Io direi, invece, che “è un giorno triste per i comuni rivieraschi” che, come il nostro, poggiano gran parte della loro economia sull’attività balneare turistica. Le concessioni sulle spiagge saranno valide solo fino al 31 dicembre del 2023. È quanto ha stabilito il Consiglio di Stato, decidendo sul contenzioso tra amministrazioni locali e concessionari balneari. Dal 1° gennaio 2024 non ci sarà alcuna possibilità di un ulteriore prolungamento, neanche per via legislativa». Lo dichiara in una nota il Vicepresidente del Consiglio Comunale di Lecce, Andrea Guido.
«Ma, con la decisione di azzerare tutte le concessioni demaniali entro il 2023, – aggiunge – si aprirà una nuova fase: la stagione delle gare per la messa all’asta degli stabilimenti balneari. Adesso, caro Sindaco, ci dica Lei come come si farà a tenere testa alle multinazionali, ai grandi investitori e alla malavita, soprattutto se verrà alzato il prezzo del canone concessorio?
Chi ci assicura che le nostre spiagge non verranno aggiudicate tutte a imprenditori stranieri che non conoscono il nostro patrimonio e le nostre tradizioni e che questi, poi, non faranno speculazione a danno dei locali?
Un sindaco che rispetta e riconosce il lavoro e l’impegno degli imprenditori della propria città e che ha a cuore il destino delle relative famiglie, non gioisce davanti ad una notizia del genere. Specie se a questa stessa gente deve la sopravvivenza delle proprie marine. Perché, diciamolo chiaramente, – conclude Guido – senza la dedizione e gli sforzi resi dagli imprenditori che operano a Torre Rinalda, Spiaggia Bella, Torre Chianca, Frigole e San Cataldo, queste località sarebbero sprofondate ancora di più nell’incuria e nel degrado e, probabilmente, oggi sarebbero andate incontro alla desertificazione».