Girando per la villa comunale di Lecce, fra i vari busti di personaggi illustri autoctoni presenti ad intervalli più o meno regolari nei vialetti alberati, si nota anche quello di Oronzio (sic)Massa, al quale tra l’altro è dedicata anche una via cittadina. Ma chi era costui? Vediamo di riscoprirne la storia e le vicende personali.
Oronzo Massa era nato a Lecce il 18 agosto 1760 da Girolamo, Barone di Galugnano, e Antonella Alfarano Capece, anch’essa appartenente ad una famiglia aristocratica. Frequentò la Reale Accademia Militare del Regno di Napoli e successivamente,ancora adolescente, entrò nel Reggimento Real Campania. Nel 1780 gli venne conferito il grado di luogotenente, corrispondente a quello attuale di tenente, partecipando in qualità di ufficiale a diverse operazioni all’estero, nell’ambito dellecoalizioni antifrancesi. Nel frattempo veniva iniziato alla Massoneria.
Il 21 gennaio 1799, con l’istituzione della Repubblica Napoletana, Oronzo Massa aderiva alla causa giacobina e gli veniva conferito il grado di Generale delle Artiglierie a Castelnuovo. Con l’entrata a Napoli dell’Armata Sanfedista del Cardinale Fabrizio Ruffo di Calabria, il 13 giugno 1799, il Massa si asserragliò con altri giacobini in Castelnuovo ma, dopo la capitolazione del 19 giugno, il Governo della ormai esanime Repubblica lo incaricava di intavolare i negoziati di resa col Cardinale, che furono firmati il 21 giugno, oltre che dal Ruffo, anche dal Comandante della guarnigione francese Méjean. Secondo gli accordi siglati, i soldati della Repubblica avrebbero ricevuto l’Onore delle Armi e, a richiesta, avrebbero potuto seguire in Francia le Forze transalpine.
Tuttavia Oronzo Massa non nutriva grandi aspettative sul rispetto degli accordi da parte dal Cardinale Ruffo mentre si fidava, a torto, dell’Ammiraglio inglese Horatio Nelson. Questi ingannevolmente fece uscire i repubblicani da Castelnuovo, per poi arrestarli, mentre il Massa venne dapprima condotto sulla nave ammiraglia dell’inglese e da qui tradotto nelle carceri della Vicarìa e di Castel dell’Ovo, in attesa di essere sottoposto al sommario giudizio della Giunta di Stato. Processato per direttissima, Oronzo Massa venne condannato a morte insieme ad Eleonora de Fonseca Pimentel, entrambi potevano essere giustiziati senza l’assenso del Sovrano Ferdinando IV di Borbone.
La sentenza venne eseguita il 14 agosto 1799 e si dice che Oronzo, primo fra tutti i condannati ad essere giustiziato, rivoltosi al boia che ritardava l’esecuzione capitale, avesse esclamato: ““Fai presto che non ho tempo da perdere”.
Cosimo Enrico Marseglia
Nato a Lecce, città in cui vive. Ha frequentato i corsi regolari dell’Accademia Militare dell’Esercito Italiano in Modena e della Scuola di Applicazione dell’Arma TRAMAT presso la cittadella militare Cecchignola in Roma, ed ha prestato servizio come ufficiale dell’Esercito presso il 3° Battaglione Logistico di Manovra in Milano, il Distretto Militare di Lecce ed il Battaglione Logistico della Brigata Pinerolo in Bari. Dopo otto anni in servizio permanente effettivo, ha lasciato la carriera militare, dedicandosi alla musica jazz ed al teatro. Attualmente collabora con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università del Salento, come esperto di Storia Militare, e dal 2009 è ufficiale commissario del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Scrive per L’Autiere, organo ufficiale dell’ANAI (Associazione Nazionale Autieri d’Italia), Sallentina Tellus (Rivista dell’Ordine del Santo Sepolcro), per L’Idomeneo (Rivista dell’Associazione di Storia Patria) e per altre testate. Ha già pubblicato Les Enfants de la Patrie. La Rivoluzione Francese ed il Primo Impero vissuti sui campi di battaglia (2007), Il Flagello Militare. L’Arte della Guerra in Giovan Battista Martena, artigliere del XVII secolo (2009), Battaglie e fatti d’arme in Puglia. La regione come teatro di scontro dall’antichità all’età contemporanea (2011), Devoto ad Ippocrate. Rodolfo Foscarini ufficiale medico C.R.I. fra ricerca e grande guerra (2015), Marseglia. Storia di una famiglia attraverso i secoli (2016) per la Edit Santoro, e Attacco a Maruggio. 13 giugno 1637. Cronaca di una giornata di pirateria turca nel contesto politico-sociale europeo (2010) per la Apulus, quest’ultimo insieme al Dott. Tonino Filomena. Ha conseguito il Diploma Universitario in Scienze Strategiche presso l’Università di Modena e Reggio.