LECCE – Sulle nomine Lupiae il deputato Pd, Claudio Stefanazzi è tranchant: parla di “lampante caso di turbo familismo e turbo amichettismo”: “In assoluta continuità con le modalità di gestione del potere del Governo Meloni, pieno di parenti e affini in ogni ruolo di governo e sottogoverno, l’amministrazione Poli Bortone, approfittando del cambio dei vertici della Lupiae, ha deciso di imbarcare fratelli e figli di dirigenti e militanti. Un preciso segnale che “la logica del clan”, che sovrintende le mosse del governo nazionale, è diventato il tratto distintivo anche dell’amministrazione comunale di Lecce. Non mi resta che esprimere tutta la mia solidarietà al già Presidente Pagliaro: suo malgrado, il passaggio dalla maggioranza di centrosinistra a quella di centrodestra non gli è stato alla fine utile per conservare il posto”.
A sinistra si alza un coro unanime di sdegno. Il capogruppo di “Coscienza civica”, Christian Gnoni, attacca senza peli sulla lingua: ”La maggioranza torna a fare quello in cui eccelle: spartirsi il potere a danno della collettività. Abbiamo lasciato la Lupiae Servizi in salute, ora è di nuovo vittima dei ‘vampiri’ ossia di una politica che succhia le risorse pubbliche per interessi personali e di bottega. Con il ripristino del Consiglio di amministrazione della Lupiae servizi si perde in efficienza per dare un contentino a parenti e amici bilanciando, al contempo, gli appetiti nella maggioranza.
Stiamo tornando a un passato che credevamo ormai sepolto, ossia la spartizione di poltrone a danno della società pubblica e della collettività. Sotto la nostra amministrazione abbiamo estinto in anticipo, rispetto alle previsioni del piano concordatario, le pendenze verso i creditori privilegiati pari a 3.119.383 euro.
Era il 2023 e quel risultato mise alle spalle tutti i rischi corsi che nel novembre del 2018 la costrinsero a ricorrere alla procedura di concordato preventivo per garantire la continuità aziendale, a fronte delle continue perdite che il Comune era chiamato annualmente a ripianare e di un quadro debitorio grave verso istituti di credito, erario ed enti previdenziali che pregiudicava la prosecuzione dell’attività.
Sotto il nostro governo la società tornò in attivo nel 2019 registrando in un quadriennio 1.937.542 euro di utili di esercizio. Il debito complessivo della società, all’apertura della procedura, ammontava a circa 8.243.000 euro vedremo ora dove la porteranno a sbattere.
PD: “LECCE UNA GIUNGLA URBANA TRA DEGRADO E STERPAGLIE MA CHI GOVERNA LA CITTÀ È DA SETTIMANE IN TUTT’ALTRE FACCENDE AFFACCENDATO”.
Il gruppo Pd è sulla stessa lunghezza d’onda degli altri due commenti: “Ora, se avete finito di spartirvi i posti della Lupiae tra partiti, correnti, gruppi e sottogruppi, famiglie e amici, è possibile che troviate il tempo per occuparvi della città abbandonata da mesi in piena stagione estiva nell’incuria e nel degrado?Strade e marciapiedi dissestati, rifiuti abbandonati ad ogni angolo, erbacce infestanti dappertutto, per non parlare delle periferie e della fascia costiera.
A proposito di degrado urbano, qualcuno può informare lorsignori che occorre rimuovere le plance per l’affissione dei manifesti visto che il referendum si è tenuto da oltre un mese….a meno che non pensano di lasciarle per le prossime regionali. Dopo le mamme e le mogli adesso è toccato a fratelli e figli.
Da un anno avete segnato eccome il cambiamento, un profondo cambiamento nella gestione della cosa pubblica come se fosse totalmente privata.
Quando comincerete ad occuparvi delle questioni quotidiane della città?”.