“Ancora una volta – dichiara il Presidente della Provincia, Antonimo Gabellone – la Regione Puglia, da Vendola passando per la Capone, mistifica quella che è la realtà delle cose. In data odierna, infatti, è stata pubblicata la sentenza del TAR
che stigmatizza, tra l’altro, la circostanza che la Regione sia stata assente alla Conferenza dei Servizi avente per oggetto il raddoppio dell’arteria. Il Consiglio di Stato, invece, con l’odierna decisione, consente alle procedure di gara di andare avanti, ed è questo l’obiettivo che la Provincia sin dal primo momento
ha perseguito, tentando in ogni modo di evitare il rischio della perdita dei finanziamenti. Il Consiglio di Stato, infatti, nelle more della definizione del giudizio attua (testualmente) “una misura cautelare limitata alla sona impossibilità di stipula del contratto di affidamento”. Questo consente ad ANAS di portare avanti la procedura di gara. È quanto la Provincia ha sempre perseguito, per evitare che ancora una volta si dimostri l’incapacità del Sud ed in questo caso del Salento di utilizzare in maniera tempestiva e certa risorse utili ad accrescere le infrastrutture essenziali per lo sviluppo ed il progresso del territorio, consentendo al contempo di ridurre la scia di sangue che da decenni attraversa la “275”.
Ne è possibile pensare ad un’esecuzione frazionata dell’intervento, perché evidentemente l’appalto è un appalto unitario. È evidente, invece, come ancora una volta la Provincia sia stata costretta a scendere sul campo giudiziario per contribuire in maniera decisiva a conciliare da una parte quelle che sono le esigenze di salvaguardia della vita e della tutela della pubblica incolumità e dall’altra l’attenzione verso l’ecosistema ed il rispetto dell’ambiente.
Non si comprendono, come ultima annotazione politica, i toni trionfalistici utilizzati da talune dichiarazioni che di fatto non trovano riscontro nella realtà, anzi è utile ricordare in questa sede come taluni interlocutori istituzionali (la Regione…, appunto) più volte sollecitati al dialogo ed alla concertazione abbiano risposto a queste ripetute offerte della Provincia con il silenzio ed i ricorsi giudiziari. Un comportamento, un atteggiamento destinato nella sostanza a provocare ulteriori e inesorabili ritardi nei tempi di realizzazione dell’opera. Con tutti i rischi e le conseguenze negative che ciò comporta” .