Ciao Evy, se fossi la conduttrice come ti presenteresti?
Mi definirei una cuoca di sentimenti in musica, nostalgica del bianco e nero ma innamorata di ogni novità del presente, golosa di geometrie anni sessanta e ingorda di tecnologie punto due, tre, quattro e tutti i numeri che verranno! Sto in mezzo tra passato e futuro, filtrando con gli occhi della fantasia.
Sono stata esaustiva? Non è proprio così, comunque, che mi presento ai giornalisti quando scrivo personalmente per promuovere “Tipa ideale”!
Raggiungere un proprio stile e identità, quanto è importante per un musicista?
Lo stile e l’identità non si comprano al mercato, o si hanno o non si hanno! Chi possiede questi tesori é doppiamente fortunato perché può ulteriormente migliorare attraverso un lavoro di ricerca costante. Quelli che invece ne sono sprovvisti, finiscono spesso per rincorrere identità appartenenti ad altri.
Dedichi tante ore allo studio e al perfezionamento artistico?
Purtroppo no, o meglio dedico tutta me stessa alla creatività, ma il tempo è tiranno, ancor più se alle normali attività di sopravvivenza e a quelle di un’esistenza dignitosa devi abbinarne altre non propriamente artistiche ma comunque legate alla musica, come ad esempio la promozione e i contatti per le serate, con gestori e musicisti.
Sei soddisfatta di quanto stai ottenendo con il tuo album “Tipa Ideale”?
Più che soddisfatta! Non avrei immaginato tutte queste occasioni per la mia musica. Spero che questa strada, per quanto in salita non si fermi finché ho le energie per andare avanti.
Quando si compone, quanto contano cuore e passione?
Cuore e passione sono sempre alla base di ogni nostra azione, come quando prepariamo un gustoso manicaretto. Per qualcuno il mestiere può prendere il sopravvento sulla parte più sentimentale e istintiva, ma non è il mio caso, non mi ritengo una professionista in questo senso.
Qual è il messaggio, ciò che vorresti comunicare con la tua musica?
Io dico semplicemente che è possibile e divertente parlare di sentimenti in maniera lieve e solare, anche quando dietro a qualche racconto s’indovinano le lacrime.
Una canzone è in grado di veicolare emozioni che possono essere, in chi l’ha scritta, diverse da quelle che arrivano a chi ascolta. E’ interessante scoprire cosa suscita la propria musica nel momento in cui viene “consegnata” al pubblico.
Che cosa pensi della musica in tv? E’ utile partecipare a talent show o serve dell’altro?
Se a partecipare a un talent è qualcuno dotato di particolare talento per cui prima o poi “uscirebbe” ugualmente, si tratta solo di accorciare tempi e fatiche, perciò ben venga per lui. Se invece diventa la scorciatoia per pilotare i gusti del pubblico che invece ha bisogno di un’educazione più ampia di quella che i media si limitano a fornire, allora meglio affidarsi alla vecchia strada, anzi sarebbe meglio tentarne una nuova, per uscire dallo stallo in cui la datata industria discografica sembra versare.
Il mondo del web quanto è importante per la diffusione della musica e dell’arte in genere?
Certamente è diventato fondamentale per chi come me non avrebbe altri mezzi per arrivare a tanta gente a costi contenuti. E’ inoltre democratico perché permette a tutti di partire alla pari, lasciando alla capacità del singolo la decisione sul come e con che risultati. Considero internet un valore aggiunto alla diffusione dell’arte, la velocità alla quale possiamo conoscere ciò che accade intorno a noi è miracolosa e il più delle volte solo positiva!
Stasera c’è un tuo Live in trio al Coffee and cigarettes, anche in diretta streaming, l’aspetto “live” del tuo lavoro, quanto ti piace?
Il live è un punto di partenza, mai un punto di arrivo. Ogni volta che ci si esibisce si cresce e s’impara qualcosa di nuovo, e visto che sono una persona, molto curiosa la cosa non può che attirarmi, nonostante dal vivo ci si trovi spesso ad affrontare e risolvere difficoltà di vario genere: acustiche, tecniche, di logistica, emotive. Stasera ad accompagnarmi ci saranno, per la prima volta sul palco insieme (si sono conosciuti alle prove), Paolo Marzo (tastiere) e Daniele Leucci (percussioni), due validissimi musicisti salentini con i quali proporrò una versione più intima del mio live. Dal vivo suono con tantissimi “turnisti” della mia musica e del mio progetto che curo in ogni dettaglio, compresi i colori con cui siamo sul palco, ma ognuno di loro è prima di tutto un amico. Per abbattere le spese ho creato tre formazioni aperte a Roma, a Bologna e a Lecce. Questo è molto stimolante perché permette di raggiungere risultati a volte differenti ma sempre interessanti. Tuttavia si traduce in un mio personale super lavoro di coordinamento e organizzazione.
Che cosa dobbiamo aspettarci in futuro?
Che vi chieda di ordinare in anticipo il mio prossimo album! Ho già pronto molto materiale inedito oltre alle cover che desidero registrare, ma ora devo trovare la somma necessaria alla sua realizzazione, per rimanere ancora indipendente e libera.
Nell’immediato futuro cioè il ventisei novembre, con la presentazione ufficiale all’anteprima del Mei di Faenza a Teatro Masini e in diretta su Radio Uno Rai, parte il progetto “Giovani e Belli” di Paolo Belli, con il quale canterò in duetto il mio brano “Sulla riva di un fiume” che entrerà a far parte del suo cd di brani di artisti emergenti e del successivo tour la prossima estate.
C’è poi un altro interessantissimo progetto cui mi hanno chiesto di partecipare, ancora non posso dire molto, ma ne faranno parte molte bravissime cantautrici tutte donne, e un solo uomo!
Ti ringraziamo per la bella intervista, consigliamo e invitiamo tutti i nostri lettori a venire ad ascoltarti questa sera a Lecce al Coffee and cigarettes.
I contatti di Evy sono
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