<< La Giunta Regionale ha deliberato il consenso ad utilizzare i campi di spandimento gia’ esistenti al servizio del depuratore di Casarano per lo spandimento dei reflui in alternativa allo scarico degli stessi reflui nel Canale Raho di Gallipoli (che confluisce nel Canale dei Samari).
Il provvedimento e’ frutto del lavoro del tavolo tecnico portato avanti in maniera produttiva dalla Provincia di Lecce – secondo il Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone – , ma non puo’ considerarsi interamente esaustivo del problema dello scarico dei reflui e del più complessivo e efficace completamento del ciclo della depurazione delle acque nel Salento e nel Sud Salento soprattutto. Queste problematiche, infatti, possono essere affrontate solo con interventi organici, complessivi e strutturali, concordati con il territorio e con il coordinamento della Provincia, che da sempre nella nostra gestione della vicenda ha svolto il suo ruolo in questa direzione e con questo spirito, avendo individuato proprio come priorita’ programmatica sin dall’avvio della Legislatura la risoluzione dell’emergenze depuratori e scarichi in mare in Salento. Per questo il Presidente della Provincia ha dato mandato agli uffici provinciali a richiedere un incontro, da tenersi entro le festivita’ natalizie, al Governatore Vendola e all’Assessore ai Lavori Pubblici Amati, per affrontare la situazione nel complesso, partendo dal presupposto fermo e condiviso da Provincia e Comune di Gallipoli – ricorda Gabellone – che neppure una goccia delle acque frutto di depurazione dovra’ finire nel mare a nord o a sud di Gallipoli. Questa realta’ turistica salentina, grazie a politiche mirate di marketing e di sviluppo territoriale provinciale, si e’ distinta a livello nazionale per gli altissimi flussi turistici in entrata registrati nel 2009, in netta controtendenza con i dati in flessione del sistema turistico nazionale, anch’esso attraversato dalla crisi dell’economia globale. Per questo, sulla scia di questi numeri positivi, il sole e il mare di Gallipoli vanno solo promossi e accompagnati a politiche di sviluppo ancora maggiormente incisive e forti, migliorando la recettivita’ complessiva, aumentando l’appetibilita’ dei servizi, non certo diminuendone il valore o minandone la bellezza >> .