“L’iter parlamentare del DDL Gelmini continua, l’approvazione in senato è prevista per il 22 dicembre, salvo manovre politiche per anticipare il voto già a domani, facendo passare in silenzio l’approvazione della riforma, giustificando con la scusa di allentare il clima di tensione creato dagli studenti.” Lo comunica in una nota l’UDU di Lecce.
Parallelamente al lavoro in parlamento, il movimento studentesco continua la protesta. Per la giornata di domani sono previste manifestazioni in tutta
Italia, mentre a Lecce gli studenti che nelle scorse settimane hanno occupato l’Ateneo, continuano con la loro colorata opera di controinformazione che ha caratterizzato l’autunno salentino.
Domani alle 10 gli studenti dell’Ateneo Occupato e del Fiorini si riuniranno in piazza Sant’Oronzo per studiare, mettendo in risalto come i soggetti che hanno dato vita alle proteste, sono proprio coloro che amano la cultura, percependola come l’unico mezzo per affrontare la crisi, sognando un università differente: libera, pubblica, e di qualità.
Nel pomeriggio invece volantinaggio per le vie del centro, facendo gli auguri di Natale ai cittadini del capoluogo salentino, e chiedendo come regalo di Natale un diritto basilare che dovrebbe essere garantito dal sistema di istruzione pubblico: il diritto allo studio.
La protesta continua, e coinvolge anche i rappresentati degli organi collegiali dell’Ateneo del Salento. Oggi si è tenuto il Senato Accademico, seduta in cui è stato approvato il bilancio di previsione per il 2011, in cui erano presenti ancora una volta gli effetti dei tagli sull’ FFO della legge 133/08. I rappresentati dell’UDU in SA si sono astenuti dal voto, sottolineando il disaccordo con il progetto dei tagli e l’ottica in cui si considera la contribuzione studentesca come il principale fattore di apporto di risorse economiche dell’ateneo.
In oltre i senatori UDU Alessandro Leomanni e Giacomino Cazzato hanno obbligato a prendere una posizione decisa nei confronti del DDL Gelmini al Senato accademico, facendo approvare un documento con cui si attesta lo stato di profondo degrado dell’Ateneo salentino, situazione destinata a peggiorare con l’approvazione della riforma.
Una presa di coscienza di tutto il mondo accademico e universitario, una protesta on corporativa che mostra quanto sia grave la destrutturazione del sistema pubblico d’istruzione, che è in atto ormai da due anni a questa parte.”