“Se la Provincia è succube di un tanto declamato deficit economico non si capisce come mai non si utilizzano risorse interne per adempiere alle necessità dell’Ente” è la dichiarazione corale dei capogruppo di opposizione provinciale davanti alla stampa e rivolta all’Amministrazione provinciale.
I fatti: la Provincia di Lecce si è dotata di un elenco di avvocati abilitati per l’Ente che operano da professionisti esterni per il relativo contenzioso minore della Provincia, ha spiegato il capogruppo Pd Cosimo Durante, nonostante questa fosse dotata di un Ufficio Avvocatura con sei avvocati all’interno. Gli incarichi esterni hanno avuto, negli ultimi quattro mesi, un costo di oltre 40mila euro per 46 contenziosi legali minori spesso relativi alla contravvenzione del codice della strada e per i quali la spesa legale è superiore all’entità del contenzioso. Tuttavia hanno sottolineato i consiglieri, nello stilare la lista dei contenziosi minori, l’amministrazione ha omesso di spiegare i criteri per il conferimento di incarichi esterni, eludendo le norme di trasparenza nell’operato dell’Ente, proclamate più volte dal presidente Gabellone.
Per il consigliere di Idv Gianfranco Coppola questa amministrazione agisce a discapito dei lavoratori: “non ci sono le risorse per internalizzare 25 precari mentre siamo al corrente di una falla di oltre 90mila euro l’anno dovuta ad una gestione poco oculata dell’Ente tra cui la spesa per incarichi esterni da contenzioso minore”. Oltre al caso dei Contenziosi minori, Vittorio Potì del P.S.I ha ricordato alla stampa il lungo elenco di leggi delegate alla Provincia e che non trovano applicazioni: dalla cremazione alla conciliazione del tempo lavoro-famiglia per le donne, alle guardie ecologiche volontarie. E per sottolineare la cattiva gestione amministrativa ha fatto riferimento alla polizia provinciale che opera oltre le proprie competenze, oltre al polverone della vicenda Colacem e per ultimo in ordine di tempo, la bocciatura sulla proposta dell’opposizione di istituire una Commissione d’indagine nei concorsi pubblici. “Un vero e proprio muro di gomma dell’esecutivo” ha tuonato il consigliere Potì. La richiesta unanime della conferenza di oggi è la convocazione del Consiglio provinciale per discutere la mozione in riguardo alle collaborazioni esterne e di cui sono firmatari tutti i capogruppo dell’opposizione.
Immediata la risposta di Roberto Marra, consigliere con delega all’avvocatura provinciale, che ha giustificato l’operato della Provincia, considerando le dichiarazioni dell’opposizione una clamorosa “autorete”. Sembra infatti che il contenzioso minore sia affidato ad esterni per non distogliere gli interni da faccende ben più gravi; per quanto riguarda i criteri di selezione, alle esigenze dell’Ente hanno fatto domanda circa 1300 professionisti, un indice numerico di sofferenza di questa categoria, a cui la Provincia lancia un segnale, per quanto piccolo, di attenzione, ha dichiarato Marra in una nota.
“Il criterio utilizzato per l’affidamento degli incarichi è quello della rotazione, ciò che impedirà l’accaparramento a favore di pochi privilegiati, ma soddisferà nei limiti del possibile le esigenze di tutti gli iscritti dell’elenco, che non potranno ottenere più di un solo incarico e potranno lavorare un poco tutti anche con le amministrazioni pubbliche. Come non accadeva in precedenza, quando magari il nome di “grido” di qualche studio professionale attirava di più l’attenzione dell’Ente che arrivava a pagare centinaia di migliaia di euro di parcelle a professionisti privati… “ .