Chi passeggia per monti, boschi e valli, non può fare a meno di ammirare il paesaggio e di restarne estasiato, influenzato, probabilmente, da quell’aria frizzantina e, allo stesso tempo, serafica che si respira.
Tutto assume un’atmosfera diversa e chilometri di strada sembrano, solo, una piacevole passeggiata.
Lo sguardo si sofferma sui muschi, sui fiori, sugli animali, sui volatili, ci si concentra sui suoni e si cerca di ricollegare il tutto a qualche amena lettura, o a delle reminiscenze scolastiche.
È quello che fece anche Laura, esperta archeologa, invero sedicente, in compagnia di Andrea.
“Non trovi che tutto sia delizioso qui?” – domandò la ragazza all’amico.
“Certo, tutto merito della nonna. Ci voleva proprio questa giornata primaverile, in mezzo al verde”.
“Ed anche fra tante rocce. Tua nonna doveva essere una scalatrice provetta, o una specie di arzillo canguro!”.
Lui sorrise a questa affermazione e, guardandola, dopo aver volto lo sguardo ad una roccia, disse: “Più o meno! Toh! Ecco in arrivo un bel mistero per te!”.
“Per me? Qui? E cosa vuoi che ci sia? Una tana per conigli o per scoiattoli?”.
“No, ti dico un mistero, ed è esattamente quello che voglio dire” – molto sereno e scherzoso.
“Dai, mi prendi in giro! Lo so che gli antenati sono vissuti ovunque, ma qui … cosa vuoi che ci sia?”.
“Guarda almeno! Che ti costa?” – indicandole il punto da osservare.
“Cavolo! Hai ragione!” – smorzando un po’ la sorpresa e cominciando a manifestare interesse e riflessione col tono della voce.
Lesta come una lepre, estrasse dalla sua borsa una lente d’ingrandimento e un pennellino, ripulì l’oggetto della sua osservazione e si dedicò, ginocchia a terra, al suo esame minuzioso.
Dopo qualche minuto, mentre lui la guardava compiaciuto, si pronunciò: “Direi che non è molto antico. È un graffito piuttosto moderno. Indica delle gocce, un fuoco, qualcosa che è stato corroso dal tempo e … qui …. ci sono, direi, una vecchia e una ragazza! Non saprei dirti di preciso cosa sia, ma … più in là è disegnata un’ampolla”.
“Età del cimelio?” – chiese Andrea.
“All’incirca l’età di tua nonna. Su per giù … facciamo … cento!”.
“Mia nonna ne ha meno!”.
“Infatti! Ho detto su per giù! Andiamo a chiederle se sa qualcosa. In questi casi, gli indigeni del posto sono importanti, le loro testimonianze sono sempre preziose. Ed anche le leggende. Magari ne conosce qualcuna, che coinvolge questa pietra. Aspetta che la fotografo! … Fatto! Possiamo andare!”.
“Da chi?”.
“Dalla nonna, no? E muoviti!” – trascinandolo con sé, verso casa della vecchietta, che li aveva invitati a trascorrere una giornata da lei.
Nella sua bella casetta, la nonna era intenta a cucinare dei gustosi manicaretti, tutti preparati con ingredienti genuini.
“Oh mamma! Che buon profumino!” – esclamò Laura, mentre Andrea le apriva la porta.
“Già di ritorno?” – domandò l’anziana signora – “Vi aspettavo più tardi!”.
“Colpa mia!” – ribatté Andrea – “Le ho dato in pasto un boccone e lei vuole un’intera tavolata” – quasi rassegnato.
“Io cosa? Ma se sei stato tu ad insistere! Adesso ti lamenti pure!”.
“Su, su, la tavolata c’è! Non litigate! Dovrete solo pazientare altri cinque minuti!”.
“Veramente, ci riferivamo ad altro” – specificò Laura.
“Giovanetta! Sarò anziana, ma non ingenua. Riprendevo il vostro discorso, tutto qui! Poi, a tavola si parla meglio”.
Detto fatto! Qualche minuto dopo, un bel risotto ai funghi era, fumante, in tavola, seguito da un delizioso sformato di verdure, da un tortino di patate, e da una squisita torta al formaggio.
“Non ci credo!” – esclamò Laura, assaporando il primo boccone – “È veramente delizioso! Sublime! Da tanto non mangiavo così, complimenti davvero!”.
“Grazie cara! Come vedi, la mia tavolata è sempre succulenta. E la tua?”.
“La sua è imbandita di curiosità, seguita da polvere, rocce e chi più ne ha più ne metta!” – intervenne Andrea.
“Rocce? Oh, forse vi siete imbattuti nella roccia misteriosa! È lì da tanto tempo, ma nessuno ne è mai venuto a capo!”.
“Direi che non risale a più di un secolo fa al massimo. Relativamente moderna, se consideriamo i millenni trascorsi dalla creazione del mondo. Quindi, sapevate della sua esistenza. Perché nessuno l’ha mai segnalata alle autorità competenti? Avremmo potuto studiarla!”.
“E tu perché sei qui secondo te?”.
“Aspetti … vuole dire che mi ha fatto invitare qui apposta?”.
“Sorpresaaa!” – esclamò il suo amico.
“Tesoro mio, non ti è parso strano che il mio nipotino ti avesse invitata qui, da me, e che … paf! Durante una passeggiata abbia adocchiato subito un mistero? Gli ho chiesto io di far svolgere qualche indagine in merito. È una curiosità che mi porto dietro da quando ero poco più che una bambina. Adesso che mi manca poco tempo, vorrei tanto sapere cosa si cela dietro! O tu, forse, avevi pensato …”.
“No, no! Non lo ipotizzi neanche lontanamente! Io e lui? Tzè! Come il sole e la luna! Il giorno e la notte! No, no!”.
“Ha ragione, eh? Siamo completamente opposti!” – confermò Andrea.
“Dunque vi attraete! Non mi guardate così! Gli opposti si attraggono, si o no?”.
“Sssi” – sibilarono entrambi.
“Appunto, e io che ho detto? Veniamo a noi piuttosto! Quella roccia è lì da tanto tempo. Invano gli abitanti del posto hanno cercato di decifrarla, ma, se la prima parte è chiara, perché come dici tu, non possono essere graffiti preistorici, è la presenza della vecchia e della giovane che incuriosisce. Le ipotesi possono essere tante, no? Da ragazzini supponemmo che si stessero tramandando delle ricette, ma che conferma potevamo avere? Erano solo congetture!”.
“Non c’è nessuna leggenda, o qualche aneddoto, che faccia riferimento a questo reperto?”.
“Si, qualcosa ci sarebbe, ma è solo una leggenda”.
“Me la racconti, dunque!”.
“Naaah! Non è il caso! Sono solo dicerie!”.
“E che dicevano queste dicerie?”.
“Semplicemente, che si vergogna di dirti di aver cercato l’elisir di giovinezza da ragazza, di aver desistito e che, ora che è vecchia, lo desidererebbe tanto, perché vuole uscire con Tom, lo stalliere. Più o meno siamo lì come età, eh?” – intervenne il nipote.
“Allora è vero, tu lo sapevi! Perché non mi hai detto niente?”.
“Hai ascoltato la nonna o no? Sei corsa subito via!” – mentre un’espressione di sorpresa attonita si dipingeva sul viso di Laura, al volgere delle spalle di lui, per nascondere il suo imbarazzo.
Come finirà questa vicenda? Esisterà realmente l’elisir di giovinezza? Dove sarà mai nascosto? E perché nessuno lo ha mai trovato?
La risposta a questa, ed altre domande, nella prossima puntata.
Fine della prima puntata
Ogni riferimento a fatti, persone, situazioni, è puramente casuale e frutto dell’inventiva del narratore.