Nel tardo pomeriggio di ieri, è stato presentato a Lequile, presso la sala consiliare del Comune, il Corteo Storico “Traslazione delle Reliquie di San Vito Martire” che si svolgerà il 26 aprile con inizio alle ore 18.
Ad organizzare l’evento, le Comunità Ecclesiali di Lequile, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Pro Loco di Lequile, il Comitato feste patronali, la Provincia di Lecce e la Regione Puglia. Alla conferenza stampa hanno partecipato il Sindaco di Lequile Antonio Caiaffa, il presidente della Pro Loco Patrizia Buttazzo, il direttore artistico del corteo Giuseppe Palasciano, Don Vito Caputo e Don Luciano Forcignanò parroci delle Chiese Spirito Santo e Maria SS. Assunta. Proprio il primo cittadino di Lequile, Antonio Caiaffa, ha accolto con rinnovata simpatia questa iniziativa, sostenendo che attraverso questa “sfilata storica” si vuol far rivivere la forte emozione provata dai loro predecessori per l’arrivo, da Napoli, delle reliquie del Santo Protettore. Era il 6 aprile del 1722, un martedì di Pasqua. L’allora vescovo di Nardò Mons. Antonio Sanfelice, di nobile origine napoletana e parente della famiglia principesca Saluzzo di Lequile, riuscì a farsi donare dai Padri Gesuiti dell’istituto Carminiello di Napoli un po’ del sangue di San Vito che questi possedevano. Reliquia che fu conservata in una piccola ampolla racchiusa in un prezioso ed artistico reliquiario in argento. Si racconta che in quel martedì di Pasqua molti cittadini di Lequile si recarono a Lecce e attesero l’arrivo di questo dono nei pressi di Porta Napoli. La reliquia fu consegnata al Capitolo e portata in processione a Lequile. Ne seguirono solenni festeggiamenti al Santo Patrono. Da allora, i lequilesi, celebrando ogni anno la Pasqua del Signore hanno voluto prolungare le festività dedicando il martedì di Pasqua a San Vito che con il suo martirio ha partecipato pienamente alla passione, morte e resurrezione di Cristo. Antonio Caiaffa ha poi continuato parlando di quanto sia importante far conoscere e valorizzare queste notizie, memorie, documenti che appartengono a tutta la cittadinanza, come se fossero dei tasselli significativi della sua storia, anche in tempi come questi in cui la civiltà umana è estremamente evoluta e guarda con distacco questo tipo di manifestazioni. Ha concluso il suo intervento con l’augurio che l’iniziativa del martedì di Pasqua possa diventare un evento molto sentito, inserito nella programmazione turistica, culturale e religiosa di oggi così come nel futuro della comunità. Il corteo, secondo Don Luciano Forcignanò, è sicuramente un evento importante dal valore storico e folkloristico, ma è doveroso rivolgere un elogio alla profonda devozione che ognuno di noi nutre per i Santi. Loro sono i testimoni di Cristo e, ritornando a San Vito, quella della sfilata storica è un’occasione del tutto particolare per commemorarlo. Patrizia Buttazzo, presidente della Pro Loco, ha ribadito che la manifestazione nasce non solo dall’idea di promuovere e avviare un’iniziativa storico, culturale, religiosa, legata al culto del Santo Patrono San Vito, ma anche, per gli anni a venire, come evento di promozione turistica per il territorio. È intervenuto, infine, Giuseppe Palasciano, secondo il quale attraverso le rivisitazioni storiche dei festeggiamenti ci si può riprendere quell’identità culturale che ci appartiene e che molto spesso dimentichiamo. Il corteo storico rievocativo della traslazione delle reliquie di San Vito Martire partirà dalla Chiesa Spirito Santo, passando per San Vito, sulla cui facciata verrà proiettata l’immagine del Santo, e terminerà presso Largo Castello. Oltre ai duecento personaggi che indosseranno i costumi del diciottesimo secolo, parteciperanno all’evento gli sbandieratori del “Rione Castello” di Carovigno, i Cavalieri della Disfida di Barletta e della “Scamiciata” di Fasano. Si spera, ha concluso Giuseppe Palasciano, che il corteo del 26 aprile desti meraviglia nello spettatore, al pari delle festività barocche.