Iniziate in tutta la Puglia nel segno dell’ottimismo le operazioni di vendemmia che, come da tradizione, ha esordito con le uve precoci Chardonnay e Sauvignon. Sono, infatti, ottime le previsioni dei tecnici per l’annata 2011 che indicano anche molte punte di eccellenza.
Complici le piogge primaverili, che hanno favorito un germogliamento uniforme dei tralci consentendo un regolare sviluppo vegetativo, mentre la fase di fioritura, che ha visto situazioni climatiche non molto favorevoli, ha determinato qualche problema di “colatura dei fiori” con una riduzione delle quantità di uva per ettaro. Dunque, per la vendemmia 2011 si prevede in Puglia un leggero calo della produzione a fronte, però, di una qualità ottima piuttosto diffusa. C’è da dire che in tutta la regione lo stato sanitario dei vigneti è nel complesso buono, poiché focolai di peronospora e di oidio, comparsi in forma leggera, sono stati ottimamente controllati dai viticoltori. Oggi simbolico e ormai tradizionale taglio del nastro della vendemmia 2011 nei vigneti di Galatina dell’azienda Santi Dimitri alla presenza dell’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno. Ad accompagnarlo, Carlo Martin Vallone dell’azienda Santi Dimitri, l’enologo dell’azienda Giuseppe Pizzolante Leuzzi, il Presidente di Assoenologi di Puglia, Basilicata e Calabria Leonardo Palumbo e Vito Pavone, esperto vitivinicolo dell’Assessorato regionale, che hanno partecipato alla conferenza stampa in cui sono state rese note le previsioni per l’annata 2011.
“Il 2011 – dichiara l’assessore Dario Stefàno – è stato per la Puglia vitivinicola un anno di intenso lavoro per iniziare a concretizzare gli obiettivi di aggiornamento e riqualificazione dei vini di qualità pugliesi. Il merito bisogna riconoscerlo ai produttori vitivinicoli regionali che con le proposte di modifica di innumerevoli disciplinari di produzione, con l’istituzione di nuove tre DOC (Terra d’Otranto, Negramaro di Terra d’Otranto e Tavoliere ) e con la richiesta di istituzione di ben 4 vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (Primitivo dolce naturale di Manduria , Castel del Monte Rosso Riserva, Castel del Monte Bombino nero, Castel del Monte Nero di Troia riserva) hanno saputo interpretare gli obiettivi della politica vitivinicola regionale volta a ridefinire la mappa dei vini pugliesi di qualità legandola al connubio “territorio – vitigno”.
“Se sulla carta – spiega Stefàno – è aumentato il numero delle denominazioni, in realtà si sono preparate le condizioni per ridefinire concretamente le Denominazioni di Origine per comprensori ampi, accumunati dalla presenza di vitigni autoctoni ( Nero di Troia , Primitivo, Negroamaro). Un passaggio maturato in seno alla filiera vitivinicola con grande senso di responsabilità che vedrà nei prossimi mesi avviare dai produttori stessi un percorso di aggregazione ulteriore delle Denominazioni esistenti”.
“L’istituzione di quattro denominazioni di origine garantita – aggiunge Stefàno – e la prerogativa dell’imbottigliamento in zona per i disciplinari del “Terra d’Otranto” e del Negramaro di Terra d’Otranto”, evidenziano quanto il produttore pugliese abbia compreso appieno le potenzialità della nostra enologia e l’importanza di mantenere la ricchezza sul territorio valorizzando i prodotti locali. L’amministrazione regionale non cesserà mai di accompagnare questo meraviglioso processo di crescita interpretato dai produttori vitivinicoli regionali, con l’ausilio tecnico di capaci enologi. Il nostro sforzo è rivolto ad esaltare le peculiarità di un sistema vocato alla viticoltura e all’’enologia con azioni di supporto per le imprese vitivinicole al fine di migliorare le tecniche di produzione e la qualità del prodotto con azioni di promozione e di valorizzazione. Il nostro obiettivo deve rimanere sempre quello di investire nella qualità inimitabile e irripetibile” .
LE DENOMINAZIONI PUGLIESI
D.O.C.G.: 1.Primitivo di Manduria Dolce Naturale; 2.Castel del Monte Rosso Riserva; 3.Castel del Monte Bombino nero; 4.Castel del Monte Nero di Troia riserva
D.O.C.: 1. Aleatico di Puglia (in tutte le zone della regione); 2. Alezio; 3. Brindisi; 4. Cacc’è mmitte di Lucera; 5. Castel del Monte; 6. Copertino; 7. Galatina; 8. Gioia del Colle; 9. Gravina; 10. Leverano; 11. Lizzano; 12. Locorotondo; 13. Martina Franca o Martina; 14. Matino; 15. Moscato di Trani; 16. Nardò; 17. Ortanova
18. Ostuni; 19. Primitivo di Manduria; 20. Rosso Barletta; 21. Rosso Canosa (già “inglobato” nel Castel del Monte); 22. Rosso di Cerignola; 23. Salice Salentino; 24. San Severo; 25. Squinzano; 26. Colline Joniche Tarantine; 27. Negramaro di Terra d’Otranto (in fase di approvazione); 28. Terra d’Otranto (in fase di approvazione); 29. Tavoliere (in fase di approvazione).
I VITIGNI AUTOCTONI GIÀ RICONOSCIUTI DALLA REGIONE PUGLIA
Aglianico n.; Aleatico n.; Bianco d’Alessano b.; Bombino bianco b.; Bombino nero n.; Fiano b.
Greco; Malvasia n. di Brindisi; Malvasia n. di Lecce; Negro Amaro n.; Primitivo n.; Uva di Troia n.;
Verdeca b.; Moscatello selvatico b.; Falanghina b.; Pampanuto b. ; Malvasia n.; Malvasia Bianca di Candia b.; Francavidda b.; Impigno b; Notardomenico n. ; Ottavianello n.; Susumaniello n.
VERSO UNA VITIENOLOGIA TIPICA REGIONALE
Con D.M. 22 aprile 2011 sono stati registrati nel catalogo nazionale Varietà Viti altri vitigni regionali quali : Minutolo B. (con 2 cloni), Maresco B., Antinello B., Somarello rosso N., Marchione B..
Con imminenti passaggi amministrativi regionali queste varietà saranno rese idonee alla coltivazione per il territorio della regione Puglia ed inserite nell’elenco dei vitigni autoctoni.
“Con l’inserimento dei nuovi vitigni nel catalogo Nazionale Varietà Viti – spiega l’assessore Stefàno – la Regione Puglia potenzia quella che è una grande risorsa enologica ancora inespressa pienamente, legata alla peculiarità dei vini ottenuti dalla vinificazione di queste uve pregiate e che l’Assessorato certamente accompagnerà con azioni mirate alla affermazione di una vitienologia tipica regionale.
5.078,45 346.032 229.107