“Sono mio malgrado costretto ad intervenire sulla vicenda della realizzazione dello studio di fattibilità per il trattamento delle acque reflue del depuratore di Gallipoli, sollevata dal Consigliere Regionale Salvatore Negro, per evidenziare come le stesse osservazioni sollevate siano incomplete
e dunque fuorvianti, rispetto alle eventuali responsabilità che nella ricostruzione presentata da Negro ricadrebbero sulla Provincia.” Interviene così il Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, in risposta al comunicato stampa: Fitodepurazione Gallipoli, Negro: “Senza progetto non c’è finanziamento”, pubblicato martedì 27 settembre nella sezione attualità.
“Ecco, allora, le tappe di questa vicenda, così come realmente si è sviluppata.
Con una nota del 10 maggio scorso chiedevo all’Assessore Regionale Fabiano Amati la convocazione di un incontro per fare il punto sulla situazione dei servizi idrici e fognari nell’intero territorio provinciale.
In parte questa richiesta veniva soddisfatta dall’incontro che si teneva il successivo 13 maggio, incontro che invero riguardava le problematiche delle acque reflue e del recapito finale delle stesse nell’agglomerato di Gallipoli. Quell’incontro si concluse con la indisponibilità della Regione a realizzare la condotta sottomarina per l’allontanamento dei reflui depurati dalla costa, soluzione considerata dalla stessa Regione contraria al principio di economicità e di difficile realizzazione tecnica in relazione alla particolare configurazione geografica del territorio.
L’Assessore Amati invitò tutti i presenti a condividere la scelta della Regione, che invece proponeva la realizzazione di un impianto di fitodepurazione, tenuto conto che (per esempio) le cave di “Mater Grazia” potevano essere utilizzate a tale scopo.
A quell’incontro parteciparono il Sindaco Giuseppe Nocera (Sannicola), il Sindaco Daniele Ria (Tuglie), il sottoscritto, il ViceSindaco Francesco Errico (Gallipoli), il Consigliere Comunale Giuseppe Coppola (Gallipoli) e il Consigliere Provinciale Salvatore Di Mattina (espressione del Collegio di Gallipoli), oltre ai rappresentanti dell’Acquedotto Pugliese, del Consorzio di Bonifica e dell’ATO Puglia.
La Provincia di Lecce, in quella sede, si dichiarò disponibile anche a farsi carico con AQP, Consorzio di Bonifica e ATO Puglia di uno studio di fattibilità che quantificasse tra l’altro le risorse necessarie a tale intervento.
Il successivo 19 maggio, pochi giorni dopo, il sottoscritto convocava i sindaci di Gallipoli, Tuglie, Alezio e Sannicola per la programmazione immediata delle attività conseguenti. L’incontro si tenne il 24 maggio successivo, presso gli uffici di presidenza della Provincia e registrò la necessità del Sindaco di Gallipoli di procedere in 3 direzioni: la 1° con la realizzazione di lavori per avviare l’attività dell’impianto di affinamento; in 2° luogo la necessità di perseguire l’obiettivo della costruzione della condotta sottomarina; per ultimo la possibilità di avviare un progetto di fitodepurazione nelle cave, che a parere del Sindaco di Gallipoli avrebbe comportato tempi assai lunghi (almeno 7-8 anni) per arrivare a compimento e a regime: dunque quest’ultima ipotesi progettuale della Regione necessitava di una prospettiva di lungo periodo, non confacente alle esigenze immediate del problema in essere.
Per tutti questi motivi, preso atto della volontà del Sindaco di Gallipoli e dell’Amministrazione Comunale che evidentemente risultava la più colpita dagli effetti dello scarico a mare in relazione delle sue attività turistiche e di quelle dell’intero comprensorio, assunsi la determinazione di trasmettere il verbale dell’incontro all’Assessore Regionale Amati, chiedendo se non ritenesse opportuno un nuovo incontro per definire in maniera ultimativa alla luce della volontà del Comune di Gallipoli quale fosse il percorso maggiormente condiviso per il soddisfacimento delle esigenze manifestate dal territorio.
L’occasione è propizia per chiedere oggi al Consigliere Regionale Salvatore Negro di voler sostenere questa richiesta dell’Amministrazione Provinciale, sollecitando un incontro immediato in Regione; un incontro destinato a chiarire definitivamente le scelte e le soluzioni migliori da adottare in tempi stringenti per la soluzione di un problema che, evidentemente, per la mia Amministrazione è di centrale e fondamentale importanza.”