Si svolgerà il 3 novembre, a partire dalle ore 16 presso il Centro congressi Ecotekne (via per Monteroni, Lecce), la tavola rotonda “Il ruolo delle banche per ri-scrivere il futuro del Mezzogiorno”, organizzata dall’Osservatorio per la formazione ingegneristico-ambientale, giuridico-economica permanente (OperFOR) dell’Università del Salento.
Parteciperanno personalità di spicco dell’universo bancario italiano: l’avvocato Giuseppe Mussari, presidente dell’Associazione bancaria italiana (ABI) e presidente del Monte dei Paschi di Siena; il dottor Giorgio Gobbi, responsabile del Servizio studi di Struttura economica della Banca d’Italia; il dottor Giuseppe Castagna, direttore generale del Banco di Napoli; l’avvocato Augusto Dell’Erba, vice presidente di Federcasse; il dottor Marco Jacobini, presidente della Banca Popolare di Bari; il dottor Vito Primiceri, direttore della Banca Popolare Pugliese. Modererà il dibattito il Rettore Domenico Laforgia. Da almeno tre anni il piano per il Sud e in particolare la costituzione di una Banca per il Mezzogiorno entrano ed escono dall’agenda del Governo. Il dato si presta a letture antitetiche: per un verso, prova che il Meridione è al centro dell’azione del Governo, per l’altro che veti incrociati, scarsa concretezza, eterogeneità di vedute continuano a paralizzare l’azione governativa, abbandonando il Sud, le sue imprese, le sue famiglie, le sue prospettive di riscatto e di sviluppo nella morsa di una crisi finanziaria che negli ultimi due mesi si è fatta particolarmente acuta e che, come tutti concordano, non ha precedenti.
Le vulnerabilità strutturali del sistema Italia e quelle del Mezzogiorno in particolare (la SVIMEZ in settembre ha reso note le stime di crescita per il 2011: 0,7 per l’Italia, 0,1 per il Sud), unite all’assenza di un’azione in grado attivare il potenziale di crescita del Paese, inducono a disegnare a tinte fosche proprio il futuro del Mezzogiorno, malgrado gli osservatori lo ritengano un serbatoio di potenzialità da scoprire e valorizzare. A pesare sembra essere soprattutto la deficiente politica degli investimenti: tanto di quelli dipendenti dall’attività economica tanto di quelli, per così dire, decisi a livello centrale. Rilanciare la crescita del Sud non è allora uno slogan spendibile in tutte le stagioni, ma una possibilità, forse l’unica, di impedire quell’avvitamento” che gli analisti ritengono un rischio concreto per l’Italia, come per la Grecia. La tavola rotonda organizzata dall’OperFOR punta i riflettori sul Mezzogiorno e sul suo futuro che merita di essere ri-scritto ed emancipato da una politica economica che fino ad oggi non è stata capace di coniugare riduzione del deficit e rilancio della crescita.
“Si tratta di un’occasione di confronto senza precedenti – sottolinea il professor Fernando Greco, docente di Diritto privato all’Università del Salento, tra gli organizzatori della tavola rotonda – tanto per l’autorevolezza degli interventi quanto per la delicatezza del momento: mentre a Bruxelles e a Roma si decidono le sorti dell’Italia, da Lecce intendiamo ribadire che il Sud non vuole rinunciare al proprio ruolo di protagonista e che è stanco di essere descritto in termini parassitari e negativi”.
“Dall’incontro non ci attendiamo “una” ricetta miracolosa – aggiunge la professoressa Marilena Gorgoni, docente di Diritto civile e coordinatrice dell’OperFOR – ma indicazioni spendibili, contributi, suggerimenti, condivisione delle competenze e soprattutto impegni concreti da parte di coloro che “oggi” sembrano avere nelle proprie mani il futuro del sud e che solo “ieri” contribuivano a rendere concreto quel gioco finanziario globale che si colloca a monte della attuale crisi economico-finanziaria”. La situazione è davvero delicata: il bisogno di ricapitalizzazione delle banche sembra contrastare con le esigenze delle imprese e delle famiglie del Sud ed è davvero difficile immaginare criteri di composizione e di integrazione.
“Consapevole che le “questioni finanziarie” continueranno nei prossimi anni a tener banco, l’OperFOR – conclude il professor Pietro Marchetti – avvierà un struttura di coordinamento con il mondo bancario per affrontare da un punto di vista pratico e scientifico le questioni sul tappeto, anche attraverso una elevata attività di formazione in un ambito che richiede sempre più competenze e professionalità”.