È partita, questo pomeriggio alle 16, da Porta Rudiae la manifestazione per testimoniare solidarietà e vicinanza alle famiglie dei senegalesi brutalmente uccisi a Firenze e alle famiglie del campo rom di Torino incendiato il 10 dicembre scorso.
“ Il 13 dicembre un militante di Casa Pound (organizzazione neofascista) ha sparato e ucciso Samb Modou e Diop Mor e ferito gravemente Moustapha Dieng.
Quello accaduto a Firenze è un episodio che deve interrogare le coscienze di tutti i cittadini. Ciò che sta avvenendo in questi giorni nelle diverse parti d’Italia non possono essere considerati singoli episodi scollegati tra loro ma sono la drammatica conseguenza del razzismo strisciante presente nella società italiana.” Affermano lo sportello dei diritti e l’associazione per l’integrazione.
“Serve una condanna unanime e il lavoro di tutti per segnare una inversione di tendenza rispetto al clima di odio e violenza razzista che si sta vivendo.
Auspichiamo la ripresa di una grande mobilitazione della società civile che ponga al centro delle proprie rivendicazioni la costruzione di una società libera da ogni odio e discriminazione dove si affermi la convivenza pacifica e l’armonia tra le persone, vogliamo vivere in una società dove le culture delle differenti popolazioni si possano incontrare, convivere e “meticciarsi”.
“Al di la’ dei cortei, che pure esprimono la giusta solidarieta’ ai due poveri senegalesi uccisi, bisogna porsi seriamente il problema dell’integrazione. Grande Sud propone per questo di ripetere in tutta Italia l’esperienza da me avviata nel comune di Lecce con l’aggiunta, per statuto, del consigliere extracomunitario, quale forma di partecipazione attiva alla vita e alle scelte della citta’. Si potrebbe pensare inoltre ad un inserimento per legge, nelle liste elettorali per le amministrative, di una quota di immigrati proporzionata al numero degli immigrati regolari residenti in citta’”. Lo afferma la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud e cofondatrice con Micciche’ di Grande Sud. “Sono queste – conclude – le pari opportunita’ del terzo millennio”.
Hanno partecipato alla manifestazione le Istituzioni, comuni e Provincia, numerose associazioni, sindacati, partiti politici, comitati e le comunità di stranieri presenti nel Salento. Tuttavia durante il corteo, il consigliere comunale, Roberto Martella è stato “invitato” ad abbandonare la manifestazione, in modo molto energico. Sull’episodio è intervenuto l’on. Ugo Lisi, che ha affermato: “Esprimo tutta la mia vicinanza al consigliere Roberto Martella, costretto ad allontanarsi dal corteo di solidarietà agli immigrati senegalesi barbaramente uccisi nei giorni scorsi. Lecce è la città dell’accoglienza e Roberto Martella è uomo che ha fatto della lotta a favore delle persone più deboli la sua missione politica. Non consentirgli la sua testimonianza è stato un atto che mal si concilia con la storia di tolleranza della nostra comunità. Trovo, altresì, grave il fatto che non sia stato difeso da molti esponenti delle istituzioni rappresentative partecipanti all’iniziativa. Il futuro da costruire passa dalla condivisione di valori ai quali nessuno di noi, e soprattutto l’amico Roberto, è stato mai estraneo.”
Il sindaco Paolo Perrone interviene su quanto accaduto questo pomeriggio durante la manifestazione antirazzista svoltasi a Lecce” Durante il corteo antirazzista che si è svolto questo pomeriggio a Lecce un rappresentante istituzionale, il consigliere Roberto Martella, è stato fatto allontanare deliberatatamente da un gruppo di facinorosi -all’interno del quale erano presenti esponenti dei Centri sociali e vicini a partiti e movimenti politici extraparlamentari – dopo essere stato, più volte, minacciato prima e spintonato poi. Un episodio di una gravità assoluta e per di più accaduto davanti alle telecamere e ad alcuni esponenti del centrosinistra (la vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone, il portavoce del centrosinistra del Comune di Lecce, Antonio Rotundo, il consigliere comunale Paolo Foresio, il segretario cittadino del Pd, Fabrizio Marra e il segretario provinciale di Italia dei Valori, Francesco D’Agata) senza che nessuno di questi rappresentanti politici prendesse una posizione seria e risoluta per difendere il consigliere Martella e l’Istituzione presso cui svolge la sua attività di amministratore. Mi sarei aspettato, al contrario, che tutti gli esponenti di centrosinistra lasciassero il corteo, come invece hanno fatto altri rappresentanti istituzionali del centrodestra (Filomena D’Antini, Vittorio Solero, Bruno Ciccarese), ma così non è stato.
Il silenzio assordante di politici e amministratori di centrosinistra – continua il Sindaco – è da stigmatizzare con forza al pari dell’assurdo episodio in cui è rimasto vittima il consigliere Martella. L’aggressione verbale e fisica compiuta ai suoi danni ha finito per snaturare l’intera manifestazione trasformandosi, per colpa di pochi, in uno strumento di battaglia politica. Sono riaffiorati in questo caso rigurgiti di intolleranza che immaginavamo oramai sopiti. Intolleranza politica, s’intende. Purtroppo ci siamo sbagliati. Ma qualcuno dovrà dar conto pubblicamente di quanto accaduto in una città accogliente e interrazziale come la nostra, senza nascondersi dietro una maschera ideologica.”
Sull’accaduto interviene anche il diretto interessato, il consigliere Roberto Martella: “Sono stato invitato personalmente dalla Comunità senegalese di Lecce a prendere parte a questa manifestazione. Ho accettato di buon grado perché sono da sempre vicino ai valori che sono alla base del vivere civile. Ho deciso di abbandonare il corteo non certo per timore ma solo e semplicemente per senso di responsabilità , perché invitato a farlo dalle forze dell’ordine e per evitare che si potessero alimentare episodi ben più gravi di quello in cui sono rimasto vittima.
Ad ogni buon conto, porterò questo gravissimo episodio all’attenzione del consiglio comunale affinché i colleghi di centronistra rendano conto in sede istituzionale su quanto accaduto e, in particolare, sull’assoluta inerzia e mancanza di solidarietà nei confronti di un consigliere comunale.