“Quando terminerà l’usurpazione, lo stupro vero e proprio ai danni del nostro amato Salento? Di certo non ora, visto l’ennesimo sopruso perpetrato questa volta nella cittadina di Lequile, dove la Giunta comunale ha emanato un’ordinanza che prevede lo svellimento di 720 alberi di ulivo secolari
per far spazio alla realizzazione di nuovi opifici industriali.” Lo comunica in una nota Giulio Serafino del Movimento Giovanile Regione Salento. “Svellimento, cioè, sradicamento di centinaia di alberi che dominano il paesaggio salentino da epoche. Il “Comparto 1” della zona industriale – fanno sapere dalla Giunta – ha esaurito i lotti edificabili destinati a nuove costruzioni. Ed ecco allora la decisione di far sorgere nuovi capannoni in un’area adiacente, denominata “Comparto 2”, dove ora risiedono ettari di orti ed ulivi. La protesta da parte dei cittadini si è sollevata unanime, protesta alla quale si associa il Movimento Regione Salento, da sempre impegnato nella difesa accanita del territorio e dei suoi abitanti. Il Salento si oppone a questa decisione scellerata che ci si rende conto essere paradossale. Il “Comparto 1”, infatti, mostra tra un’azienda e l’altra, decine e decine di lotti non ancora edificati ed abbandonati al loro destino. Lotti che, assegnati nel lontano 2005, andrebbero, secondo la normativa vigente, sottoposti a nuovo bando, decaduti oramai i termini di 365 giorni previsti per l’edificazione dopo la prima attribuzione. Quale necessità, dunque, quella di varare la costruzione di un nuovo comparto quando ci sono possibilità di edificazione in un polo industriale già esistente? Perché condannare a morte certa 720 alberi? Questi sono i quesiti a cui il Movimento Regione Salento chiede delucidazioni alle autorità competenti. I cittadini di Lequile chiedono trasparenza nella gestione della vicenda che molte perplessità fa sorgere. Ci si aspetta un passo indietro da parte del Governo cittadino, ancora silente sulla questione. Il Movimento Regione Salento, questo è certo, continuerà a vigilare sulla città di Lequile e sull’intero territorio salentino, affinché questa ed altre analoghe situazioni non balzino agli onori di cronaca.”