L’arte può scavalcare i mari e creare ponti di dialogo. E’ questo il primo messaggio concreto che viene dal workshop internazionale d’arte contemporanea che si tiene in questi giorni a Otranto in occasione dell’intervento di rivisitazione artistica del relitto nella motovedetta albanese “Kater I Rades”
, a cura dello scultore greco Costas Varotsos e che vede la partecipazione di giovani artisti provenienti da Siria, Cipro, Egitto, Montenegro, Francia, Italia, Albania.
L’idea è venuta proprio ai due artisti albanesi che partecipano al workshop, Arta Ngucaj e Arben Beqiraj: fare della “Kater i Rades” un ponte di comunicazione e di dialogo tra le due sponde dell’Adriatico.
Il loro progetto artistico, maturato nei giorni dell’esperienza otrantina, prevede il trasferimento a Valona di un elemento della Kater, precisamente un faro della motovedetta, la sua trasformazione in un’opera d’arte e la sua collocazione in una piazza della città albanese a ridosso del porto, luogo simbolo di quanti speravano di imbarcarsi per Otranto e per l’Italia alla ricerca di un diverso destino.
Per i due artisti albanesi, questo “omaggio” di Otranto alla loro città rappresenta un risarcimento morale ed umano verso i parenti delle vittime ancora in attesa di giustizia.
Il sindaco del Comune di Otranto ha accolto con favore la proposta di Arta Ngucai e Arbem Beqiraj, così come pure Giusi Giaracuni, presidente della cooperativa Artemisia e curatrice del Workshop.
Positivo anche il giudizio dell’assessore alle Politiche Giovanili e alla Pace della Provincia di Lecce. “Quando insieme alla Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo – sottolinea Bruno Ciccarese – abbiamo immaginato il Workshop dedicato al rapporto tra arti e migrazioni speravamo che dai giovani coinvolti venissero proposte e idee che partendo dall’esperienza artistica potessero influenzare anche la politica. La proposta di Arta Ngucaj e Arben Beqirai va in questa direzione e noi ci impegneremo affinché il loro progetto si realizzi”.
All’Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce è affidato l’incarico di verificare la fattibilità della proposta e, insieme ai due giovani artisti albanesi, renderla possibile.