Scritte ingiuriose e offensive nei confronti della nuova compagna del marito lasciate sulle porte dei bagni dell’Ipercoop di Surbo e con le accuse di ingiurie, diffamazione e minacce Maria Montinaro, 44enne di Lecce, è stata condannata ad un anno ed un mese di reclusione dai giudici della Corte d’Appello di Lecce.
Anche in primo grado, la donna, assistita dall’avvocato Enrico Massa, era stata condannata dal Tribunale monocratico, il 15 ottobre del 2010, perché motivavano i giudici “soltanto lei poteva apporre quelle scritte”. La vicenda ha inizio nel 2005. Il marito della Montinaro, rappresentante leccese, abbandona il tetto coniugale e lascia la moglie e tre figli per andare a vivere con una nuova compagna più giovane di lui, una donna di Surbo, trascurando la sua vecchia famiglia totalmente privandola di ogni mezzo di sostentamento. La Montinaro però non si dà per vinta e dopo aver scoperto l’identità della nuova compagna dell’ex marito, raggiunge il posto di lavoro della donna per esporle la sua difficile situazione economica. Il confronto, però, sarebbe subito degenerato. La Montinaro avrebbe più volte offeso la nuova compagna del marito alla presenza anche delle altre commesse. Dopo alcuni giorni, poi, la comparsa delle scritte sui muri dei bagni del centro commerciale apposte con un pennarello dal contenuto piuttosto pesante e minatorio.
Da qui l’indagine e il processo istruito nei confronti della donna. I giudici di secondo grado hanno accolto la richiesta del procuratore generale Francesco Agostinacchio e hanno disposto altresì la non menzione dell’imputata nel casellario giudiziario per via del suo stato di incensurata. In questa vicenda, però, anche l’ex-marito è finito sotto processo con le accuse di percosse, lesioni e violazione degli obblighi assistenziali. La parte civile era assistita dall’avvocato Francesco Tobia Caputo.