”Per conto mio, non ho mai nascosto la convinzione che se l’Italia e l’Europa vogliono contrastare la crisi, debbono tagliare e tagliare sulla spesa corrente inefficiente, ma debbono spendere e spendere in cantieri. Anche in condizioni di squilibrio di bilancio”.
Lo scrive il presidente della Regione Puglia e leader nazionale di Sinistra, Ecologia e Liberta’, Nichi Vendola, in una lettera aperta ai pugliesi in cui spiega la decisione presa dalla sua giunta l’altro giorno di sforare in modo controllato il patto di stabilita’ sulla spesa comunitaria. ”Nell’Italia del ‘sentito dire’ – aggiunge – la mia opinione era quasi una bestemmia. Anzi, lo e’ ancora. Eppure, se alzassimo lo sguardo verso il resto del mondo ci accorgeremmo che dagli Stati Uniti fino alla Francia questa e’ la politica dei migliori Governi. La controprova e’ sotto gli occhi di tutti, il taglio della spesa per investimenti sta strozzando l’Italia, deprime la domanda interna, fa diminuire produzione e base fiscale, con l’effetto che il peso relativo delle tasse aumenta e desertifica l’economia. E’ vero, la Puglia non puo’ da sola modificare la politica del Governo – sottolinea Vendola – ma intanto ha il dovere di provare ad utilizzare tutto quello che ha a disposizione”. Il governatore evidenza che ”la Giunta regionale ha deciso di liberare tutta la spesa possibile dei programmi comunitari di qui alla fine dell’anno. Per fare questo, la Regione oltrepassera’ il limite fissato dal Patto di Stabilita’ Interno; ma non violera’ alcuna norma. La legislazione italiana, da poco – precisa Vendola – consente alle Regioni di superare il Patto, quando si spendano risorse dei Programmi Comunitari, seppure con alcune cosiddette minisanzioni. In un mondo normale, l’aumento della spesa di questi fondi dovrebbe essere premiata, o almeno incentivata. In Italia, invece, questa possibilita’, se non vietata, e’ fortemente disincentivata”. Vendola elenca gli svantaggi che i pugliesi dovranno affrontare per effetto di questa decisione. ”L’anno prossimo – dice la Regione non potra’ contrarre mutui; non potra’ assumere personale, se non in sanita’; dovra’ limitare rigorosamente la spesa corrente. E’ vero, non e’ poco”, ammette Vendola. Ma tra i vantaggi il presidente inserisce la possibilita’ di ”liberare la spesa” e cio’ ”preservera’ la nostra preziosa dotazione di fondi comunitari ed immettera’ nell’economia regionale, di qui alla fine del 2012, almeno 500 milioni di euro. Quasi 10 milioni di euro al giorno per ogni giorno lavorativo. L’onda della crisi non accenna a diminuire”, ricorda Vendola. ”Lavoratori e imprese ormai da 3 anni sono in un’apnea che sta diventando asfissia e morte. Le politiche ‘rigoristiche’ di ispirazione europea continuano a tagliare tutto e tutti senza guardare al cosa. Penso, sinceramente, che sia mio dovere mettere da parte la preoccupazione per gli effetti delle minisanzioni sulla macchina amministrativa regionale – continua – e aiutare come possibile la nostra economia. Se non vi fosse ‘rumore’ di elezioni, sono certo che anche i miei oppositori politici regionali avrebbero dato il loro assenso pubblico alla mia scelta. Come fecero il 27 luglio del 2011 sottoscrivendo con me, la maggioranza e tutte le parti sociali, il Documento nel quale la Puglia intera chiedeva al Governo la esclusione dei Programmi Comunitari dal calcolo del Patto. Gli interventi verso i quali sara’ finalizzata la spesa saranno esclusivamente infrastrutture, opere pubbliche e cantieri. E, lo ripeto per chiarezza, le risorse saranno versate subito”. Vendola poi allega alla nota alla stampa la lettera che il commissario europeo Johannes Hahn invio’ il 25 maggio del 2011 all’allora Ministro degli Esteri Franco Frattini nella quale evidenziava gli effetti negativi di alcune norme vigenti in Italia come ad esempio l’assoggettamento del cofinanziamento nazionale al patto di stabilita’ interno ”che non fa altro – scriveva – che ritardare l’assunzione degli impegni e l’erogazione dei pagamenti alle imprese”.