Il braccio di ferro tra Laforgia e i suoi detrattori è destinato a durare ancora per molto. Ogni giorno un colpo di scena: ora l’accusa punta sulle consulenze tecniche per la brevettazione di vari progetti accademici alla società di cui il rettore risulta fondatore. Sono in molti a chiedere apertamente le dimissioni del ‘Magnifico’. Intanto, in questo clima incandescente, si avvicina l’inaugurazione dell’anno accademico
(si terrà lunedì 12 novembre, alle 15:30, presso il teatro Verdi di Brindisi), alla presenza del ministro Profumo.
Ormai è un caso politico: su facebook, Salvemini ha chiesto un passo indietro al rettore, come ha fatto Mantovano, e come sta facendo ora ‘Uninsieme’, movimento capeggiato e fondato dal giovane consigliere leccese, Paride Mazzotta.Ora il caso, già sbarcato in Parlamento, arriva in Regione con un’interrogazione di Salvatore Negro, capogruppo Udc, che parte dalle indiscrezionirelative alle consulenze, divulgate sui quotidiani: «Lo scorso 30 Ottobre è apparso un articolo sul Nuovo Quotidiano di Puglia dal titolo: “Consulenze, il rettore nella società” nel quale si fa riferimento a consulenze pagate dall’Agenzia Regionale della tecnologia e dell’innovazione (ARTI) a favore della società Laforgia, Bruni &Partners per aver assistito l’Università del Salento nella presentazione delle domande di registrazione di alcuni brevetti, ai sensi dell’avviso pubblico pubblicato Bollettino Regione n.127 29.07.2010 (REGIONE PUGLIA AGENZIA REGIONALE PER LA TECNOLOGIA E L’INNOVAZIONE, Bando Voucher Brevettuale a “Sportello” per azione di sostegno alle Università ed Enti pubblici di Ricerca pugliesi).Nell’ articolo, si precisa che, nel solo anno 2011, gli importi versati ammonterebbero, rispettivamente, ad euro 9.144, delibera del CDA Università del Salento n.36, 11.016, delibera CDA n. 37, euro 3600, delibera CDA n. 54, euro 9540, delibera CDA n.131, euro 4.968, decreto del Rettore Laforgia n. 589, euro 7450, decreto del Rettore n.1322, euro 7450, decreto del Rettore n.1323, per un totale di euro 53.168. Nello stesso articolo si evidenzia che “ secondo quanto sottolinea la responsabile dell’Ufficio Brevetti dell’Università, Gabriella Gianfrate è l’ARTI a scegliere il mandatario – in questo caso lo studio Laforgia Bruni».
Quindi, il consigliere regionale spiega di aver ritenuto necessario l’interessamento di Vendola: «Ho formalizzato una interrogazione al presidente della Giunta Nichi Vendola e l’Assessore per il Diritto allo Studio, Alba Sasso, per sapere: se è vero che rientra nelle competenze dell’ARTI e non del soggetto richiedente il voucher per la consulenza, in questo caso l’Università del Salento, la selezione del mandatario incaricato di presentare la domanda di brevetto, e, in questo secondo caso, come si svolge la procedura di selezione;quanti sono ed a quanto complessivamente ammontano in termini economici, negli anni 2010/2012, i voucher erogati dall’ARTI alla società Laforgia, Bruni &Partners; a quanto ammontano i fondi erogati con l’intermediazione dell’Università del Salento ed a quanto quelli erogati con l’intermediazione di altri Enti ammessi alla procedura di finanziamento;quanti sono gli esperti previsti dall’elenco regionale predisposto dall’ARTI ai quali i richiedenti il voucher possono rivolgersi per la presentazione delle domande di registrazione dei brevetti;se, la Regione, è informata circa la buona riuscita delle prestazioni oggetto di consulenza, ossia se le domande di registrazione sono successivamente accettate dagli uffici brevetti nazionali ed internazionali, e, in questa seconda ipotesi, quante e quali sono le domande presentate dall’Università del Salento finanziate da fondi ARTI, poi effettivamente registrate;a quanto ammontano, in un’ottica più generale, i fondi erogati negli anni 2009/2012 a favore dell’Università del Salento, specificando, le quantità (e le specifiche motivazioni) destinate dalla Regione ai diversi Dipartimenti o a Enti di altra natura appartenenti a tale Ateneo, ivi compresi gli spin off di cui l’Università è socia».
A questo comunicato si aggiungono, in un attacco concentrico, anche i comunicati sindacali della Cisl, che insite sulla «violazione dei requisiti di “autonomia”, “indipendenza”ed“esclusività” per la nomina di direttore generale reggente dell’Università del Salento dell’avv. Claudia De Giorgi», per una «sovrapposizione di funzioni» che, secondo ii sindacato, potrebbe interferire con gli interessi dell’Ateneo.
La risposta alle domande di Salvatore Negro giunge in maniera indiretta, con una mail di spiegazione mandata ai giornalisti dalla dirigente del Dipartimento Ripartizione Ricerca, Gabriella Gianfrate: «L’attività di tutela della proprietà intellettuale, oltre che dalle leggi nazionali e internazionali, nell’Università del Salento è
soggetta all’apposito regolamento di Ateneo. I brevetti dell’Università sono stati quest’anno oggetto di trasmissione all’Anvur, unitamente ad una serie di altre informazioni e indicatori, al fine della valutazione all’esito della quale vengono
definiti i finanziamenti alle Università. La fattispecie di cui si parla rientra in un caso particolare che coinvolge le politiche per l’innovazione della Regione Puglia, l’Arti e le Università e degli Enti pubblici di ricerca pugliesi: per questaragione ci leggono in copia i referenti dell’Arti per questa attività e l’assessore regionale allo Sviluppo Economico con delega a Ricerca e competitività. L’Arti, infatti, ha programmato una serie di azioni di supporto e coordinamento, finalizzate allo sviluppo tecnologico nei settori produttivi, alla riqualificazione del territorio ed alla promozione e diffusione dell’innovazione, in una rete sinergica di competenze delle quali l’Università del Salento fa parte attiva. Le informazioni al link http://www.arti.puglia.it/. Nell’ambito delle attività poste in campo per “la costruzione di una
rete di servizi funzionale alla promozione di collegamenti efficaci tra sistema scientifico e sistema produttivo”, è stata attivata l’Azione di sostegno alle Università ed Enti Pubblici di Ricerca pugliesi per incentivare la protezione della proprietà intellettuale(Erogazione di servizi per il trasferimento dei brevetti al mercato) nell’ambito del Progetto ILO2 – Fase 2 “Creare impresa e diffondere tecnologia a partire dalla ricerca” cofinanziato dall’UE attraverso il PO FESR 2007–2013, ASSE I, Linea di intervento 1.2 – Azione 1.2.3 “Rete Regionale per il Trasferimento di Conoscenza”, di cui trova il
bando e le condizioni sempre sul sito istituzionale dell’Arti. A questo bando ha partecipato l’Università del Salento, adeguandosi alle condizioni previste dal bando in questione. La fattispecie in questione rientra dunque in questo caso: la
stazione appaltante è l’Arti, la quale, con procedura ad evidenza pubblica, ha costituito l’Albo degli esperti, di cui all’Avviso pubblicato sul BURP n. 43 del 22-03-2012, dal quale è fatto obbligo di scegliere chi eroga il servizio.
Pertanto c’è stato un bando pubblico ed è stato emanato da chi di competenza, cioè dalla stazione appaltante.
Il bando prevede una serie di limitazioni alle singole erogazioni e dalla erogazione possibile per il singolo esperto dell’albo, garantendo così il principio di rotazione. La Ripartizione Ricerca, al cui interno trovano spazio le funzioni
dell’ufficio ILO, competente secondo il bando alla predisposizione delle domande, attua il procedimento, seguendo il regolamento di Ateneo, ed effettua le procedure necessarie affinché gli inventori possano tutelare le loro invenzioni.
La scelta dell’esperto non è esperita dall’Amministrazione, è lasciata all’inventore, poiché in materia di tutela della proprietà intellettuale la natura dell’incarico al mandatario è fiduciaria: l’Amministrazione pone agli inventori, in caso di utilizzo di voucher brevettuali, la condizione di appartenenza all’apposito Albo degliEsperti. Sono diversi gli esperti che hanno riscosso la fiducia dei nostri inventori. La consulenza degli esperti non è pagata dell’Università, ma dalla
stazione appaltante».
La guerra è aperta, senza esclusione di colpi.
Questo il link del sito http://www.arti.puglia.it/