Scendono in piazza gli studenti universitari e quelli medi e superiori degli istituti leccesi, in concomitanza con lo sciopero generale europeo indetto dai sindacati contro le politiche di austerity che hanno piagato la nazione.
Una protesta non violenta – a differenza di molte altre città italiane – che è partita questa mattina alle 9.00 nella piazza antistante Porta Napoli e che si è poi diretta con un nutrito corteo lungo le vie della città per poi concludersi in piazza S. Oronzo.
Cori da stadio che intonano messaggi molto più profondi di quel che sembrano: “Non molleremo mai! Non siamo in vendita! Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città!”. Parole che devono far riflettere a prescindere dai disordini che possono o meno nascere da questo tipo di manifestazioni.
E soprattutto fa riflettere il fatto che per una volta sono in tanti a protestare e tutti sanno il perché “oggi non c’è scuola”. Una ribellione vera insomma, sentita, perché gli studenti hanno finalmente compreso che la scuola e il loro diritto allo studio sono in pericolo.
“La classe politica vede la scuola come uno spreco, da tagliare e come un servizio da privatizzare, “pilotato dalla classe politica e dalle banche”, come ci spiegano. “Noi però, accanto alla protesta, vogliamo anche portare avanti le nostre proposte e rivendicazioni, per dimostrare che non siamo dei perditempo fannulloni e facinorosi, ma che vogliamo davvero costruire un’altra idea di scuola”.
In egual modo la protesta si solleva dagli studenti universitari: “In tale contesto,” spiega l’Udu in una nota stampa “Il sapere è diventato un privilegio per pochi ed è minacciato nella sua funzione dalle logiche del modello produttivo attuale, per questo vogliamo rilanciare l’importanza del Manifesto di liberazione dei Saperi perché soltanto liberando la conoscenza dallo sfruttamento del mercato e dalle logiche di privatizzazione si può creare una società migliore”.
Rivendicare i diritti insomma e darsi possibilità per un futuro che viene visto sempre più oscuro in particolare da coloro che il futuro lo rappresentano. A dimostrare tutto ciò, anche la tranquillità con cui si è tenuta la manifestazione che non ha visto nessun intervento da parte delle forze dell’ordine. Il corteo, giunto in piazza S. Oronzo intorno a mezzogiorno per la conclusione si è poi disperso, lasciando il ricordo soltanto dei messaggi lanciati e non delle azioni compiute.
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