E’ stato sollecitato il dissequestro dell’“impero milionario” di Agostino Marzo, l’autodemolitore 53enne di San Donato, già condannato per ricettazione, detenzione illegale di armi e munizioni, furto e lesioni. Gli avvocati difensori Pantaleo Cannoletta, Luigi Covella e Paola Vestito, nel corso dell’udienza per la convalida del sequestro, hanno discusso dinanzi ai giudici della prima sezione penale, (Presidente Gabriele Perna), sostenendo come l’ultima legge antimafia non si possa applicare su Marzo perché entrata in vigore successivamente ai fatti contestati al 53enne sulla scorta di una recente sentenza della Corte di Cassazione che si è pronunciata con tale orientamento per un analogo caso avvenuto in Campania. Lo scorso 27 marzo, gli uomini della Dia di Lecce sequestrarono a Marzo con un provvedimento d’urgenza beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 15 milioni di euro. Tra i beni finiti sotto sequestro, intestati non solo a lui, ma anche alla moglie ed al figlio, ci sarebbero conti correnti bancari, Buoni Postali del Tesoro e una serie di immobili tra San Donato e Lequile. I sigilli furono apposti anche ad una villa con piscina, a tre capannoni industriali, ad una casa colonica e ad un impianto sportivo, due appartamenti, un capannone industriale, aree edificabili e numerosi fondi agricoli per complessivi 4 ettari. I giudici hanno tempo fino al prossimo 21 aprile per disporre l’eventuale convalida del sequestro.