Mario Rizzello, di 26 anni di Taurisano, con sentenza emessa dal Giudice del Tribunale di Casarano, è stato condannato alla pena di anni 4 e mesi 6 di reclusione perché ritenuto colpevole dei reati di atti persecutori (in pregiudizio della ex fidanzata), connessi al reato di danneggiamento mediante esplosione ed altro.
Le indagini vennero avviate a seguito dell’intervento effettuato, la sera del 24 aprile 2009, dagli Agenti del Commissariato di Taurisano, in Corso Umberto I dove poco prima ignoti avevano collocato una bomba carta di piccole dimensioni contro la finestra di una abitazione.
All’interno di tale abitazione, composta da tre vani, due dei quali si affacciano sulla pubblica via, vi era un gruppo di otto giovani di circa venti anni, intenti a giocare alla play station che riferirono al personale operante, che constatava il tutto, che mentre erano intenti a giocare, erano stati spaventati da un’esplosione a seguito della quale gli infissi della finestra erano stati scaraventati all’interno della stanza, senza che alcuno venisse ferito ed erano andati in frantumi i vetri della finestra, nonché era andato a pezzi anche un angolo della soglia esterna di marmo della finestra medesima.
Tale abitazione era stata concessa ai suddetti giovani dal proprietario, a titolo gratuito, perché gli stessi potessero riunirsi per trascorrere insieme serenamente le serate.
Nel corso delle indagini vennero acquisite le riprese del sistema di videosorveglianza installato presso l’esercizio commerciale posto a pochi metri di distanza da detta abitazione.
Dalla visione delle immagini, si ebbe modo di notare un’auto transitare innanzi l’abitazione in argomento per ben due volte e la stessa girare per altrettante volte in una via laterale, che si trova, girando a sinistra, dopo circa dieci metri dalla finestra in questione; quindi, in queste immagini si notò che dopo il secondopassaggio l’auto si era fermata e dopo qualche secondo dalla stessa strada era uscito un giovane che si era portato verso l’abitazione, per poi ritornare sui suoi passi di corsa; immediatamente dopo la sua fuga, dalle immagini si notò un bagliore che era quello da attribuire all’esplosione della bomba carta di piccole dimensioni.
I giovani, dopo aver accuratamente visionato le immagini del filmato, dichiararono di riconoscere il soggetto, tra l’altro proprietario di un’auto dello stesso tipo di quella di cui alla riprese, quale ex fidanzato di una loro amica, pure presente all’interno dell’abitazione, che confermava il riconoscimento
Nel prosieguo dell’attività investigativa, emerse, infatti, che l’azione delittuosa fu posta in essere da Rizzello per motivi legati alla relazione sentimentale intercorsa tra lui e la ex fidanzata alla quale la ragazza, dopo numerose violenze fisiche e psicologiche subite per oltre tre anni, aveva posto termine alcuni mesi prima, così come dalla stessa riferito con dovizia di particolari, anche se nella circostanza la predetta non intese sporgere formale querela per timore che l’ex-fidanzato potesse mettere in atto le sue minacce, rivolte anche contro la famiglia della ragazza.