E’ la prima uscita al “via del mare”; Moriero a fine gara parlerà di emozione forte, sua e della squadra; l’impegno è di quelli ufficiali anche se l’avversario non è di quelli che sanno smuovere i tifosi dalle spiagge dirottandoli sulle gradinate dello stadio ( 3.269 presenze). Serata calda e di caldo benvenuto al Lecce che mostra subito un certo brio non disgiunto da qualche imbarazzo interpretativo; non punge eccessivamente, non crea soverchi pericoli al portiere piemontese, questo è indiscutibile, ma fa girare palla piacevolmente spesso giovandosi della vena corsaiola di Falcone.
Il Santhià (quella “acca” savoiarda sarà lì per qualche buon motivo? Mi informerò) non si limita a timbrare il cartellino di presenza, anzi, si fa trovare sempre pronto a sfruttare gli inevitabili svarioni agostani che centrocampo e difesa giallorossa offrono con dovizia in forza di una complessiva condizione ancora in fase di miglioramento e ben lontana dal top.
E Miccoli ? Il tocco di palla lo distingue, sfiora il palo su punizione dai 25 metri, cerca il dialogo prevalentemente sulla 3/4, fa più il il rifinitore che il puntero lasciando a Zigoni le incombenze da prima punta.
La scossa alla partita giunge al 34°: Miccoli viene pescato in profondità; è lanciatissimo verso il portiere quando viene agganciato da Viscomi e spedito per le terre erbose; fallo netto, fallo da ultimo uomo,chiara occasione da gol, inevitabile espulsione del numero 5 ospite.
Bogliacino galleggia tra difesa e centrocampo manifestando un certo disagio: sarà questione di esercizio da provare e riprovare? Sarà allergia a questi compiti e a quel settore del campo? Si tratta soltanto di una serata lievemente storta? Toccherà a Moriero il compito di sciogliere i dubbi, ma all’intervallo è sempre zero a zero.
Esce Falcone; al suo posto Bencivenga ed intanto la superiorità numerica di cui da oltre venti minuti gode il Lecce risulta poco visibile sotto il profilo del gioco ed irrilevante nel risultato che non si sblocca. Esce anche Diniz sostituito da Luperto. L’equilibrio si spezza all’11° ad opera di Tundo che, perfettamente innescato da Miccoli in area avversaria, fa centro superando agevolmente il portiere ospite. Vediamo se il Santhià (abolirò quella acca inutile “motu proprio”,prometto) si scopre nel tentativo di inseguire il pari; un pochino si, ma accade invece (20°) che ancora Miccoli spari una cannonata respinta a stento; sulla corta respinta si avventa Bencivenga che insacca per il 2-0. Il Lecce cresce; l’emozione frenante del primo tempo è evaporata, Bogliacino si inserisce in avanti con maggior frequenza firmando così il 3-0 al 25°.
Salvi rileva Zigoni a quindici dal termine posizionandosi a centrocampo; Bogliacino avanza definitivamente la sua posizione a supporto di Miccoli, ora prima punta. I due funzionano egregiamente; funzionerebbero meglio se Miccoli ritrovasse la sua proverbiale e micidiale precisione nel tiro, ma siamo ai primi di agosto, c’è tempo!
Tre a zero e tutti contenti, compreso l’unico tifoso ospite al quale avrei volentieri chiesto il perchè di qualla “acca” ! Purtroppo mi è sfuggito tra la folla, pazienza !
Gavino Coradduzza