LECCE – Minacce, telefonate, appostamenti sotto casa del sindaco per strappare un’occupazione in Comune. Una vera e propria ossessione, secondo gli investigatori, costata cara ad un cittadino leccese. Raffaele Bruno è infatti indagato con l’accusa di violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Il nome del 49enne compare nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato nei giorni scorsi dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco.
E’ stata una denuncia del sindaco Paolo Perrone a mettere in moto l’inchiesta. Il cittadino leccese avrebbe inviato sull’utenza telefonica del sindaco diversi messaggi nei quali gli preannunciava “che gli avrebbe spaccato la testa” se non gli avesse assicurato un impiego lavorativo in Comune. E poi gli appostamenti sotto casa sempre con lo stesso obiettivo: ottenere l’assunzione in barba alle leggi e ai regolamenti vigenti “costringendo” così come contesta il pm “il suddetto pubblico ufficiale a compiere un atto contrario ai doveri del suo ufficio”. Le minacce e gli appostamenti sarebbero andati avanti fino a luglio dello scorso anno. Poi il cittadino ha allentato la presa.
Le indagini sono state condotte dagli agenti di polizia. Il pubblico ministero non ha mai disposto una consulenza sul telefonino del sindaco. L’indagato, assistito d’ufficio dall’avvocato Giovanni Colomba, ha ora venti giorni a sua disposizione per chiedere di essere interrogato o per produrre memorie difensive prima che il pm formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio.
F.Oli.