LIZZANELLO (Lecce) – Totalmente incapace di intendere e di volere al momento del fatto. E’ il passaggio principale della perizia dello psichiatra Domenico Suma su Antonio Longo, il 49enne di Lizzanello, arrestato il 23 ottobre dopo aver accoltellato l’anziano padre nell’abitazione di famiglia. Per il perito nominato dal gip Giovanni Gallo l’uomo “è affetto da una sindrome di tipo schizoaffettivo che renderebbe l’arrestato socialmente pericoloso ma in grado di partecipare consapevolmente ad un processo”. Longo potrebbe lasciare il reparto speciale del carcere di borgo “San Nicola” per transitare in una Rems (struttura residenziale sanitaria gestita dalla sanità territoriale) in attesa degli sviluppi d’indagine in attesa degli sviluppi d’indagine.
La tragedia si verificò di domenica nell’abitazione di via Paganini al civico 3. I rapporti con l’anziano genitore erano tesi ormai da tempo. E quella mattina esplosero definitivamente. Tra i due uomini ci fu un violento litigio sfociato nell’accoltellamento di Severino Longo. Il 73enne venne ricoverato al “Fazzi” in gravi condizioni. Il figlio, invece, attese l’arrivo dei carabinieri. I militari della locale stazione bloccarono l’uomo e sequestrarono anche il coltello da cucina. Nel corso dell’udienza di convalida, assistito dall’avvocato Amedeo Martina, il 48enne raccontò di aver reagito all’ennesima provocazione del padre e di averlo ferito al culmine di una colluttazione. Sfilò l’arma dalle mani dell’anziano per poi ferirlo alla gola. Nel frattempo la vittima è sempre ricoverata al “Vito Fazzi” nel reparto di rianimazione.
F.Oli.