LEVERANO (Lecce) – Tre anni e sei mesi di reclusione per gli ammanchi ai danni di ignari clienti per oltre 300mila euro. E’ la sentenza di primo grado inflitta ad Alessandro Serratì, 49enne di Lecce, ex funzionario della Banca Unicredit Banca di Roma della filiale di Leverano. Il giudice monocratico della prima sezione penale Sergio Tosi ha riconosciuto anche un risarcimento di 400mila euro in favore del legale rappresentante della banca (rappresentata dall’avvocato Amilcare Tana); di 20mila euro, invece, per le tre parti civili assistite dagli avvocati Viola Messa e Marcella Bianco in sostituzione del collega Giuseppe Romano. Serratì rispondeva di truffa e furto (reati entrambi aggravati) e falsità in scrittura privata, accusa dalla quale l’ex funzionario è stato assolto con formule differenti.
L’imputato ha già riportato altre due condanne per fatti analoghi in promo grado ed ora si è in attesa di celebrare il processo d’appello. I fatti, oggetto dell’odierno procedimento, si riferiscono ad un periodo che va dal 2009 fino a dicembre del 2012. Le indagini sono state condotte dal sostituto procuratore Stefania Mininni e sono state avviate sulla scorta di una serie di querele depositate dalle persone lese. Lo stratagemma adottato dal funzionario avrebbe riservato in molteplici casi sempre lo stesso copione. Serratì avrebbe utilizzato le carte bancomat degli ignari clienti per effettuare sistematici prelievi per cifre consistenti: 58mila euro; 30mila; 105mila; 20mila; 40mila.
Ci sono, poi, le accuse di furto. L’imputato si sarebbe servito delle credenziali di gestione del conto corrente per impossessarsi di un carnet di assegni ed emettere così assegni bancari o bonifici bancari. Un canovaccio andato avanti per anni. Fino a quando in banca non vennero segnalate le prime anomalie. Il funzionario fu così licenziato. In aula, dove ritornerà a breve, era difeso dall’avvocato Giuseppe Corleto.
F.Oli.