F.Oli.
LECCE – Riserva inattesi risvolti l’inchiesta sulla morte di Paolo Lorusso, il pensionato leccese di 68 anni, deceduto otto giorni fa a causa di un infarto dopo un litigio con due dipendenti di una nota finanziaria. L’iniziale reato di morte come conseguenza di altro reato è stato riqualificato in omicidio colposo alla luce dell’esposto depositato nei giorni scorsi negli uffici della Squadra mobile dai familiari della vittima. Il sostituto procuratore Francesca Migletta, titolare del fascicolo d’indagine, ha disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche dell’uomo operato per un problema cardiaco e per una peritonite.
L’intera documentazione è finita la vaglio del medico legale Alberto Tortorella che dovrà valutare l’opportunità di essere affiancato da uno specialista (un cardiologo?) nel corso dell’autopsia non ancora fissata. Il fascicolo, al momento, è a carico d ignoti. Gli approfondimenti, però, hanno preso una piega ben precisa e si soffermano per stabilire se il decesso del pensionato si debba addebitare ad un presunto caso di malasanità.
L’intera vicenda è avvenuta in via don Giacomo Alberione (nelle vicinanze di viale della Cavalleria). A casa dell’uomo si presentarono i dipendenti di una nota finanziaria per verificare un prestito non definito. Il 68enne era in compagnia del figlio. L’incontro, però, prese una piega inattesa. I toni si surriscaldarono. Tra i presenti ci fu un litigio e la discussione proseguì rivelandosi fatale per il 68enne. La tragedia si consumò in pochissimi istanti. Lorusso venne colto da un malore. Si accasciò per terra senza più rialzarsi mentre il figlio si era spostato in casa per recuperare il telefonino. Nel frattempo i due dipendenti allertarono il 118 per consentire di soccorrere il pensionato.
Sul posto, dopo pochi minuti, giunse un’ambulanza insieme a una volante della polizia. Gli agenti della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Elena Raggio, risalirono inizialmente ai due dipendenti accompagnati in Questura dove vennero sentiti dagli investigatori. Entrambi fornirono la stessa ricostruzione dichiarando di non sapere che il loro interlocutore fosse cardiopatico. Da quel momento gli accertamenti si sono concentrati su un presunto caso di malasanità su cui la Procura ha deciso di aprire un fascicolo d’indagine.