“Solo io, dal marzo 2013 fino all’ottobre 2017 ho versato sul fondo di garanzia per il microcredito una somma superiore a 245 mila euro, con una media mensile di 4200 euro al mese per questi 58 mesi. Mi viene quasi da sorridere nel dirlo, perché ci è costato tanto dal punto di vista economico, ma ci ha arricchito tanto in termini di coerenza”. Sono le parole di Maurizio Buccarella, il parlamentare pentastellato che Luigi Di Maio oggi annovera tra le “mele marce”, dopo che è stata fatta fuori dalle parlamentarie, però, gente che poteva dargli fastidio, spesso senza motivazioni chiare. Nel video che potrete vedere (fino a quando non lo cancelleranno, anche se c’è chi ha provveduto a farsene una copia), “Maurizio Buccarella sembra aver preso il peggio della politica partitocratica: mente agli elettori per vincere la competizione”. Basta digitare su YouTube Maurizio Buccarella, ricandidatura, dove il senatore da conto di tante cose buone fatte, come l’aumento delle pene in caso di corruzione. Alla fine ne uscirà fuori vincente dalle parlamentarie. Oggi Buccarella è candidato e sarà eletto comunque, anche se il Movimento fondato da Grillo e Casaleggio lo caccerà via.
In una lettera ai suoi giornali preferiti (chiaramente non a noi), il senatore spiega che donare quella parte consistente dello stipendio è un’ipocrisia, perché un professionista come lui deve sostenere delle spese importanti per poter mandare avanti la sua professione e garantirsi la tranquillità a cinquant’anni. “E perché non lo ha dichiarato durante le parlamentarie, quando venivano esclusi ancora prima della competizione tanti attivisti che erano stati candidati in altre competizioni (alcuni eliminati per esternazioni molto meno gravi di quelle che fa ora nella sua lettera)?” – si chiedono gli eliminati. Nel Movimento 5 Stelle si viene candidati a patto che vengano restituite le cifre che sono stabilite nel regolamento: è la battaglia principale, quella del taglio ai costi della politica. Grazie a queste donazioni sono stati investiti 23 milioni di euro nel sostegno delle piccole e medie imprese: un’iniziativa lodevole e che contraddistingue il movimento da tanti altri partiti. Intanto, Le Iene insistono: i furbetti del bonifico (perché lo ritiravano dopo averlo fatto) non sono solo 8, ma 14.
“Dopo che lo abbiamo incontrato, il senatore Buccarella si è autosospeso, annunciandolo su Facebook. Tuttavia a noi non ha mai risposto – spiegano gli autori della nota trasmissione Mediaset sul loro sito – La nostra fonte, un ex attivista del Movimento, dice che Buccarella ha dichiarato di aver fatto 31 bonifici per 138.000 euro, ma di questi “non c’è un euro sul fondo del microcredito. Penso che abbia annullato tutti questi bonifici dopo aver fatto l’operazione”. Le Iene insistono anche nel mettere sul banco degli imputati la senatrice leccese: “Su Barbara Lezzi, l’altra parlamentare incontrata dalla nostra Iena durante un appuntamento elettorale in Puglia insieme a Luigi Di Maio, secondo la nostra fonte ‘dichiara di aver fatto un versamento di 3500 euro, che non compare nel fondo del microcredito’. La senatrice finalmente ci ha contattato ieri, ci ha detto di essere in regola con i bonifici e noi la incontreremo appena possibile. Il candidato premier dei Cinque stelle sembra comunque volerla salvare”.
Comunque, Barbara Lezzi ha inoltrato le ricevute dei soldi versati a tutte le redazioni, quindi dovrebbe essere in regola. Intanto, qualcuno comincia a fare le pulci anche sui rimborsi. Tutti questi veleni, probabilmente, non sarebbero entrati in circolo se non fossero stati esclusi dalle parlamentarie alcuni attivisti che remavano contro gli uscenti. Aderenti al movimento di lungo corso, come Vitiello, Manzo e altri, una mattina si sono svegliati e hanno scoperto di non essere, ad un tratto, degni di gareggiare con i parlamentari. “Non eravamo abbastanza puri come Buccarella?” – si chiede ironicamente uno degli esclusi.
Garcin