LECCE – Ancora un incidente diplomatico nel centrodestra: a mettere fuoco a nuove polemiche è l’ex candidato sindaco del centrodestra. Dopo l’incontro con Salvemini, per discutere di un eventuale appoggio esterno al bilancio sulla base di un accordo programmatico per il bene della città, Mauro Giliberti ha lanciato un accusa grave al gruppo che fa capo al senatore Roberto Marti. Ma Antonio Finamore lo ha smentito: “Seguiamo la coalizione: nessuno di noi ha firmato niente. Prima di farlo ne discuteremmo col senatore Marti e con la coalizione”. “Ho incontrato il Sindaco di Lecce – dichiara il giornalista di Porta a Porta – È stato un confronto lungo, appassionato e franco, pur essendo molto distanti sui temi amministrativi. Ho appreso – e non posso aver mal interpretato – da Carlo Salvemini dell’esistenza di un accordo sino al 2020 con 4 consiglieri delle civiche che mi hanno sostenuto, un accordo trasparente ed alla luce del sole esattamente come descritto dal Sindaco stesso: basato sul suo programma, aperto ad emendamenti ma non a stravolgimenti. Ora leggo che l’accordo non esiste ancora.
Ne sono assolutamente lieto e vorrei che i consiglieri di Grande Lecce siano chiari nelle prossime ore ed assumano una posizione definitiva, così da chiudere questo equivoco per il quale sono pronto a scusarmi.
Io ho invece proposto di azzerare il suo ed il mio programma e di ragionare sulla possibilità di un percorso nuovo e condiviso, che non possa prescindere dai temi chiave da noi proposti in campagna elettorale. Su questo ho ricevuto un diniego netto.
Perciò non voterò il bilancio.
In serata si riunirà la mia associazione, MoviMenti, per decidere democraticamente come proseguire la nostra attività politica”. L’ora della verità è vicina: il 28 marzo è fissata la discussione del bilancio. Le diplomazie si muovono dietro le quinte, ma Salvemini pretende la firma, nero su bianco di un patto per Lecce, che gli permetta di restare al comando fino al 2020. Molto difficile che tutto il centrodestra possa firmare un accordo simile.
IL COMMENTO/CHIARIMENTO DI CARLO SALVEMINI:
“Questa mattina ho incontrato al Comune Mauro Giliberti per verificare anche con lui se esistono le condizioni per sottoscrivere un Patto per la Città ed evitare un commissariamento lungo quindici mesi – ha spiegato su Facebook, Carlo Salvemini –
S’e conclusa quindi la serie di colloqui con i consiglieri comunali eletti nelle liste civiche che ringrazio la disponibilità mostrata. A ciascuno ho illustrato la proposta di un accordo da sottoscrivere e presentare alla cittadinanza in forma pubblica.
Che è incardinato su pochi semplici punti:
riconoscimento del programma politico amministrativo votato dai leccesi il 25 giugno;
intesa su ulteriori obiettivi strategici da affiancare a quelli già previsti;
conferma dell’esecutivo in carica;
approvazione del bilancio di previsione 2018/2020 eventualmente emendato con ulteriori proposte;
verifica dell’accordo nel 2020, per decidere se proseguire sino alla scadenza naturale della consiliatura o andare invece al voto.
Un Patto per la Città come si vede costruito su passaggi chiari, punti verificabili, contenuti precisi.
Che può essere liberamente sottoscritto se ovviamente ci si riconosce nell’impostazione e negli obiettivi.
È evidente che l’intesa – qualora venisse raggiunta – non definirebbe la composizione di una permanente maggioranza politica costruita tra forze e movimenti che sono stati avversari alle elezioni. Ma una maggioranza di scopo e a termine scaduto il quale ciascuno si sentirà libero di intraprendere le proprie scelte di collocazione e schieramento.
Ora si apre uno spazio di riflessione che si chiuderà prima della seduta del 29 marzo per l’approvazione del Bilancio di Previsione.
Se entro quella data l’accordo verrà sottoscritto dai consiglieri interessati e reso pubblico potremo proseguire questa esperienza politica. Diversamente si dovrà prendere atto che – nonostante un eventuale voto favorevole sulla delibera – non esistono tuttavia le condizioni di governabilità necessarie per proseguire un mandato su impegni certi.
p.s.
Leggo che Mauro Giliberti -col quale ho avuto un colloquio franco e cordiale e che ringrazio per il libro di cui mi ha fatto dono – é giunto a conclusioni diverse, dando per raggiunto un accordo con i consiglieri di Grande Lecce che in realtà non esiste ancora (altrimenti l’avremmo già annunciato).
L’unico punto fermo è che non c’e da parte sua la disponibilità a sottoscrivere un’intesa ma semmai a presentare semplici emendamenti al bilancio. Una decisione rispettabile e legittima e del tutto coerente alle scelte da lui compiute fino ad ora: rinunciare alla mia proposta di divenire Presidente del Consiglio Comunale, non partecipare al voto sulla delibera di presa d’atto degli eletti al momento dell’insediamento, decidere di disertare un paio di sedute del Consiglio in polemica con una composizione considerata “abusiva”, rinunciare a vivere – per ragioni di vita – l’esperienza di consigliere nel lavoro delle commissioni, invocare lo scioglimento del consiglio comunale un minuto dopo la sentenza del Consiglio di Stato, ritenendo così il tema della governabilità irrilevante. E alla sua richiesta – non da me accolta – di adesione a sette punti del suo programma irrinunciabili.
Abbiamo preso atto di questa distanza politica che naturalmente non inficia il rispetto e la stima che da sempre accompagnano e danno valore al nostro rapporto di amicizia”.
Garcin