LECCE – “Abbiamo atteso con ansia e oggi finalmente, dopo una lunga messinscena, abbiamo potuto conoscere il finale del film CRONACA DI UN INCIUCIO ANNUNCIATO”. Il Capogruppo di FdI al Comune di Lecce, Michele Giordano commenta così la notizia del patto siglato da tre consiglieri del centrodestra con Salvemini:
“Non conosciamo ancora il nome del regista, ma il tempo certamente lo rivelerà e scopriremo forse che vi è stata la regia di due o più persone, ma conosciamo il nome dell’attore principale: Carlo Salvemini.
Ai fatti può essere dato il nome che si preferisce, Patto per la Città è un nome che magari suona bene, ma agli stessi fatti corrisponde sempre un riscontro oggettivo che nasce dalla valutazione degli stessi e che in questo caso evoca solo un termine: INCIUCIO.
Carlo Salvemini, e qualcuno insieme con lui, ha pensato che scrivendo un foglio di carta, dandogli un nome e sottoscrivendo il tutto nel Comune l’inciucio si trasformasse per incanto agli occhi dei leccesi in qualcosa fatta nel loro interesse. Purtroppo così non è.
Una trattativa che va avanti da un mese, all’interno del periodo delle elezioni politiche, dice Salvemini e che lo ha visto protagonista nella scelta dei consiglieri da coinvolgere nel suo ‘Progetto allargato’ secondo la logica del ‘tu sì e tu no’.
Il sindaco avrebbe avuto il dovere di ricercare in Consiglio Comunale le convergenze per dare soluzione ai problemi di gestione del Comune successivi alla pronuncia del Consiglio di Stato che assegnava al Centro-Destra la maggioranza consiliare. Ed invece con un comportamento che farebbe arrossire la prima Repubblica ha preferito la scorciatoia della trattativa personale.
Carlo Salvemini ha sbagliato, sotto il profilo della linearità dei comportamenti politici, tre volte. La prima volta non cercando il dialogo con tutto il Consiglio Comunale all’indomani di una proclamazione palesemente illegittima dei consiglieri, la seconda volta non avviando una riflessione condivisa con tutte le componenti presenti in Consiglio all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato e la terza volta, oggi, in occasionedell’approvazione del bilancio, preferendo l’inciucio, sia pur chiamato con altro nome, al dialogo con tutti i partiti nel vero interesse della città.
Con questo film credo che gli unici Oscar che Carlo Salvemini potrà conquistare saranno quelli del trasformismo istituzionale e del disprezzo della volontà popolare.
Premi poco ambiti che saranno i leccesi, che non dimenticheranno la brutta pagina scritta oggi, a consegnargli quanto prima”.