BARI – Non sono piaciute ne nomine Aqp, né a destra né tra alcuni alleati. Gli attacchi arrivano anche dal Pd: l’opposizione interna insorge. “Leggo sulla stampa regionale di una ulteriore ristrutturazione del Consiglio di Amministrazione di AqP, che sarebbe funzionale all’ingresso di Simeone Di Cagno Abbresca (già Sindaco di Bari del centrodestra ed ex parlamentare di Forza Italia) ed alla sua nomina a Presidente – chiosa l’esponente della corrente orlandiana, Fritz Massa –
Si tratterebbe dell’adempimento di un “contratto” di cui non è chiaro il contenuto. Quello che Emiliano avrebbe definito, come in effetti è, il peggio della vecchia politica.
Spero in una fermissima presa di posizione del Consiglio Regionale e, prima di tutti, dei consiglieri regionali e degli assessori del PD.
IL PD NON É QUESTO!”
“Emiliano si fermi, Aqp non può essere terreno per inciuci piccoli o grandi – attacca Ernesto Abaterusso di Liberi e Uguali- Né può essere considerato alla stregua di territorio privato da poter utilizzare a proprio piacimento per logiche che nulla hanno a che fare con la gestione della risorsa idrica rispondente alle esigenze dei pugliesi, ma che tanto danno l’idea di un carrozzone. Simili pratiche non fanno che aumentare la rabbia dei cittadini che poi si tramuta nel voto contro tutto il sistema. La Regione Puglia decida piuttosto cosa deve essere Aqp in futuro per garantire l’acqua come bene pubblico. Per farlo c’è bisogno di professionalità di altissimo livello, di specialisti del settore, non certo di politici sicuramente importanti ma che poco o nulla hanno a che fare con l’acqua. Ad Emiliano consigliamo e chiediamo di cambiare strada. Non può continuare a criticare i vertici del suo partito se poi in Puglia si praticano gli stessi percorsi”.
Attaccano anche i consiglieri di Noi con L’Italia: “La bulimia di conferenze stampa di Michele Emiliano – ieri per spiegare il fallimento del PSR, oggi quella sull’assegno di cura e domani chissà su quale altra emergenza pugliese, magari sull’Acquedotto pugliese che ormai fa acqua da tutte le parti – dimostra che conclusa la campagna elettorale si è ricordato che i pugliesi lo hanno votato per governare e non per fare scalate nazionali al suo Partito Democratico. Non basta mettere le classiche pezze a colore per far credere che tutto vada bene, gli strappi ci sono e sono destinati a diventare voragini perché è la macchina amministrativa della Regione Puglia a essere completamente paralizzata per colpa della sua visione di governo che ha puntato tutto sulla GESTIONE e non sulla PROGRAMMAZIONE.
Il suo slogan elettorale voler essere ‘sindaco di Puglia’ lo ha portato a strutturare i settori in maniera fallimentare, come se fosse un unico uomo al comando: pensa di governare la Regione così come ha fatto il sindaco di Bari, dimenticando che la Regione Puglia non è il Comune di Bari e governarla è tutt’altra missione, lasciata oggi sulle spalle dei pochi dipendenti volenterosi che cercano di tamponare quotidianamente le falle del sistema. Allora, caro presidente, c’è una solo conferenza stampa che dovresti subito convocare ed è quella per chiedere scusa a tutti i pugliesi!”.