di F.Oli.
PARABITA-GALLIPOLI (Lecce) – Prestiti con tassi superiori a quelli legali oltre a linee di credito a due rappresentanti di un’azienda di macchine per movimento terra di Gallipoli. Finiscono sotto inchiesta sette funzionari di banca e la dirigente di un finanziaria con l’accusa di usura. Il pubblico ministero Valeria Farina Valaori ha chiuso il fascicolo d’indagine. I rapporti bancari e finanziari riguardano le filiali di Parabita, Gallipoli ed Aradeo. I fatti risalgono a diversi anni fa: dal 2004 fino al 2015 così come accertato dai finanzieri di polizia giudiziaria distaccata in Procura diretti dal tenente colonnello Francesco Mazzotta.
Rischiano il processo: A.R., 60 anni, di Racale, nel ruolo di responsabile della filiale della banca di Parabita; A.C., 54 anni, di Gallipoli; L.T., 49 anni di Lecce, per la banca di Gallipoli.Poi ancora: F.B., 61 anni, di Brindisi; R.M., 66, di Gallipoli; G.C., 42, di Taranto ed M.D., 63 anni, di Leverano. Tutti per la filiale della banca di Aradeo. Infine L.O., per la finanziaria di Milano. Secondo le indagini a Parabita, i due imprenditori gallipolini contrassero un mutuo ipotecario per 183mila euro per dieci anni. Al tasso di mora del 7,5 per cento. Quello legale indicato dall’inchiesta era del 6,36 per cento. Il che, in termini concreti significò che il debito residuo calcolato il 13 marzo del 2015 era di 95mila e 664 euro e non di 113mila e 305 euro.
Ed ancora: per un secondo mutuo ipotecario stavolta di 150mila euro e della durata di 15 anni fu applicato un tasso di mora del 7,6 per cento invece che del 5,79 per cento. Sicchè il debito calcolato sempre nella stessa data di prima ammontava a 115mila e 681 euro invece che di 120mila e 901 euro. Nell’inchiesta si fa riferimento anche ad una linea di credito ed un conto anticipi: nel primo caso fu applicato un tasso nominale annuo tra il 9,48 per cento ed il 14,87 per cento. Oltre quello fissato dalla soglia legale, hanno stabilito gli inquirenti. Il debito al 21 aprile del 2010 era di 12mila e 281 euro invece che di 47mila e 812 euro. Per il conto anticipi si parla di un tasso nominale annuo fra il 6,69 per cento ed il 10 per cento; il debito, alla stessa data di prima, era di 55mila euro piuttosto che di 75mila e 549 euro.
Il rapporto con la filiale bancaria di Gallipoli ha interessato soltanto un conto corrente con linee di credito: i tassi applicati fecero lievitare il debito calcolato al 27 aprile del 2010 a 33mila e 187 euro invece che a 14mila euro. Situazione analoga a quella contestata per il rapporto con la filiale di Aradeo. Con la finanziaria si parla di Taeg del 134, 56 per cento che comportò la crescita del debito residuo fino a 64mila e 382 euro invece che di 37mila e 223 euro. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Roberto Gubello e Francesca Conte e hanno ora venti giorni a propria disposizione per chiedere di essere interrogati o per produrre memorie difensive.