LECCE – “In più occasioni ho avuto modo di vedere questa struttura straordinaria e sono stato sempre colpito dal suo grande parco e dalle potenziali possibilità di recupero di questo luogo, a condizione che fosse realmente utilizzato. Perché immaginare un recupero senza una funzione è sempre un errore molto grave.”. Così il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a margine della sottoscrizione di questa mattina presso Palazzo Carafa a Lecce, del Protocollo d’intesa tra Regione Puglia, Comune di Lecce, Soprintendenza Archeologia belle Arti di Lecce, Brindisi e Taranto, Puglia Valore immobiliare srl e Arca Sud Salento, per la valorizzazione dell’Ex Sanatorio Antitubercolare “A. Galateo”.
“Sin dall’insediamento del Sindaco Salvemini – ha spiegato Emiliano ai giornalisti – sono stato reso partecipe della volontà dell’Amministrazione Comunale di Lecce di voler procedere, più speditamente possibile, nel recupero di questa struttura pensata come un mix di spazi, che avranno l’obiettivo di garantire a tante famiglie di poter avere una dimora”.
Nel primo pomeriggio è stato firmato all’Open Space di Palazzo Carafa il Protocollo d’Intesa tra Puglia Valore Immobiliare srl, Regione Puglia, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Brindisi, Lecce e Taranto, Comune di Lecce, Arca Sud Salento per la Valorizzazione dell’Ex Sanatorio Antitubercolare A. Galateo. Alla conferenza stampa erano presenti il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l’assessore regionale all’Urbanistica Alfonsino Pisicchio, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, l’assessore alle Politiche Urbanistiche Rita Miglietta, la Soprintendente Maria Piccarreta, l’amministratore unico Puglia Valore Immobiliare Aldo Balducci, l’amministratore Unico di Arca Sud Salento Alberto Chiriacò.
“Oggi è un primo passo, la valorizzazione dell’ex Galateo sarà una operazione che richiederà pazienza, coraggio e creatività e noi ci stiamo mettendo tutti questi ingredienti – dichiara il sindaco Salvemini – Il progetto che intendiamo realizzare ha una rilevanza sociale importante, noi siamo una delle città con più alta vulnerabilità abitativa, abbiamo ampie fasce di cittadini che non hanno i titoli per accedere all’edilizia popolare, sono costretti a ricorrere al mercato ma poi spesso soffrono le difficoltà di mantenere pagamenti di canone e subiscono il dolore di sfratti e di morosità. Ci sono famiglie mono-genitoriali, giovani coppie, studenti universitari, pensionati: la platea è vasta articolata, noi con questo intervento siamo ambiziosi nel rispondere a questa domanda e nel realizzare nell’ex sanatorio più importante del Mezzogiorno il più importante intervento di housing sociale del Mezzogiorno”.
“C’è un’idea politica chiara nella sottoscrizione di questo protocollo – dichiara l’assessore alle Politiche Urbanistiche del Comune di Lecce Rita Miglietta –, un’idea che vede le istituzioni fare squadra per la costruzione del bene per la collettività, la condivisione dei problemi, delle idee e dei percorsi di governo. C’è l’assunzione di una consapevolezza, quella che il tema dell’abitare, declinato in ogni sua forma, è questione fondativa di una città. C’è l’attenzione a salvaguardare la funzione sociale di un immobile che ha avuto una storia importante per la città, la Puglia e il paese, essendo stato un luogo per la cura. E c’è la volontà di salvaguardare la sua testimonianza storica, riconoscendo nell’architettura un bene culturale al servizio delle persone.
Lecce ha bisogno di ricostruire un legame con l’area dell’ex Galateo, completando l’impegno già concretizzatosi con lo stanziamento della Regione per la rigenerazione del Parco che presto sarà restituito alla collettività. Oggi condividiamo una sfida, un percorso di lavoro ad alto contenuto sperimentale e innovativo. Bisognerà individuare le soluzioni progettuali più idonee, avviando uno studio per contenere i costi e mettere a fuoco i destinatari del progetto. Siamo qui per costruire un nuovo welfare, per farlo in modo creativo, ma con i piedi ben piantati per terra, perché per rispondere a problemi complessi servono soluzioni nuove”.
Oggetto del protocollo è la riqualificazione del complesso ospedaliero nel rispetto della vocazione ad alto impatto sociale e storico testimoniale che esprime. La valorizzazione avverrà attraverso la realizzazione di un mix di spazi che avranno l’obiettivo di “garantire anche integrazione tra differenti fasce e nuclei sociali, al fine di favorire la coesione necessaria alla costruzione di comunità, intervenendo nell’individuazione di tipologie residenziali miste”. Spazio dunque per il social housing (alloggi a metratura variabile e fissa destinati a rispondere alle esigenze e ai bisogni di studenti, anziani, single, giovani coppie e famiglie monogenitoriali) e per abitazioni di varie metrature destinate alla normale residenza, accanto alle quali saranno realizzati spazi per servizi comuni, sale multifunzionali, commercio, sport e spazi aggregativi. Il recupero del parco dell’Ex Galateo, che sarà parte integrante del progetto, sarà finanziato da uno stanziamento di 1,2 milioni di euro già deliberato dalla Regione.
L’esigenza di progettare una funzione residenziale per il complesso scaturisce dalla condizione di “Comune ad Alta tensione abitativa” che caratterizza la città di Lecce. A Lecce, infatti, oltre al disagio abitativo, legato alla carenza di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, sussiste una consistente fascia grigia di soggetti che, pur non rientrando, per requisiti, tra i possibili affidatari di alloggi non riescono da soli a soddisfare appieno le proprie esigenze abitative ricorrendo al mercato privato: oltre 6.000 anziani che vivono da soli, 3.497 famiglie monogenitoriali con figli minorenni, 420 giovani coppie sposate, a cui si aggiungono tutte le famiglie di fatto non censite, oltre 100 studenti universitari che, pur avendone diritto, non riescono ad avere accesso alle residenze universitarie Adisu.
Prova ne sia l’alto numero di sfratti per morosità che si registrano ogni anno in città (secondo i dati del Ministero dell’Interno elaborati da Sicet Cisl Puglia, nel 2017 ci sono stati oltre 2200 sfratti a Lecce e provincia, il 5,7% in più rispetto al 2016). È dunque anche ai soggetti della fascia grigia che le politiche della casa devono iniziare a guardare per costruire una nuova frontiera di welfare attraverso la cooperazione tra le istituzioni, il partenariato pubblico-privato.
Il recupero dell’Immobile Ex Galateo sarà un progetto articolato che dovrà reinterpretare in modo innovativo sia il tema dell’abitare che quello dell’ospitalità, dell’accoglienza, dell’inclusione e della costruzione di comunità. La sfida sarà ottimizzare le notevoli potenzialità spaziali dell’edificio, ben 12.000mq, ragionando su una diversificazione funzionale che garantisca sostenibilità economica all’intervento, grazie ad un giusto equilibrio tra alloggi sociali, alloggi normali, servizi multifunzione e una nuova offerta di accoglienza anche in chiave turistica.
Dunque un mix diversificato di alloggi, (per una metratura esistente pari a circa 6.000 mq.) sia nelle tipologie spaziali delle residenze che nella composizione dei suoi destinatari, con l’obiettivo di costruire un progetto intergenerazionale e trasversale che tenga insieme nuclei familiari diversi, per età e fasce sociali:
Social housing a canoni agevolati:
uno stock di alloggi a metratura variabile e flessibile per la coabitazione, (studenti, anziani, single, separati/divorziati, persone con minaccia di sfratto), adatto a rispondere ad esigenze mutevoli nel tempo, con spazi in comune quali, cucina, lavanderia, spazi per lo studio, spazi per attività ricreative;
uno stock a metratura fissa (giovani coppie, famiglie monogenitoriali, anziani, studenti);
Residenza normale: uno stock di tipologie residenziali normali di media e ampia metratura;
Senior housing:
alloggi per anziani, pensati per il benessere psicofisico della persona, contrastando solitudine ed emarginazione e associando all’alloggio spazi e servizi integrati per l’assistenza, la cura del corpo, il supporto psicologico, la cura e la gestione degli spazi abitativi, iniziative finalizzate alla socializzazione;
Insieme al tema dell’abitare il progetto vuole ragionare anche sulla residenzialità temporanea del turista offrendo spazi autonomi, ma a contatto con gli abitanti stabili, per un ostello innovativo nel quale giovani, famiglie e anziani, possono trascorrere brevi soggiorni all’interno di un condominio solidale attrezzato e dentro un Parco.
Servizi per il condominio solidale e per la città:
gli oltre 6000 mq dei piani rialzato e seminterrato offrono la possibilità di garantire la presenza di servizi annessi sia al condominio che alla scala urbana per la città: servizi commerciali, spazi per attività ricreative, sport e cultura, spazi per laboratori e co-working, garages;
Il percorso
La complessità dell’immobile, il suo essere testimonianza storico culturale impone di pensare ad un percorso di costruzione del progetto che parta da un’analisi delle potenzialità dell’immobile attraverso l’individuazione della migliore soluzione progettuale, contenendo costi di recupero e gestione Per questo sarà bandito un concorso internazionale di idee per attrarre le migliori soluzioni distributive e di recupero dell’immobile.
Parallelamente sarà necessario comporre i criteri per l’assegnazione degli alloggi e per la costruzione di comunità, mediante un mix di azioni che vanno dalla gestione dell’immobile, l’assegnazione degli alloggi, la gestione dei rapporti economici tra i suoi abitanti, la gestione dei rapporti sociali.
I dati dell’immobile:
Piano seminterrato mq 3.288,00
Piano rialzato mq 2.854,03
Piano primo mq 2.705,081
Piano secondo mq 2.592,92
Piano terzo mq 639,80
TOTALE mq 12.080,00
TERRAZZE 3.790,00 mq.
Superficie scoperto pertinenza mq 29.987,00