di Francesco Oliva
LECCE – Un presunto caso di maltrattamenti arriva da una scuola elementare di Lecce. La vicenda è ora materia di un’indagine su cui la Procura ha aperto un fascicolo. Si parla di spinte, spintoni e parole offensive di un maestro di sostegno ai danni di un’alunna disabile. In classe. Davanti ad altri compagni. In più occasioni. Come atto dovuto il nome di un maestro di sostegno è stato così iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di maltrattamenti verso fanciulli. Le indagini sono state appena avviate e sono coperte da un fitto riserbo. La materia d’indagine è molto delicata. In mattinata i genitori della ragazzina accompagnati dal proprio avvocato Stefano Prontera si sono intrattenuti a lungo con il magistrato inquirente per fare il punto sulle indagini.
Per ora l’intera vicenda dovrà essere necessariamente chiarita, vagliata e valutata con estrema attenzione. Nei prossimi giorni la Procura conferirà incarico ad uno specialista di eseguire una perizia psichiatrica per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni della ragazzina residente a Lecce con i propri genitori. Gli accertamenti, condotti dagli agenti della Squadra mobile specializzata nei reati contro la persona, sono scattati nei mesi scorsi. Si ipotizzano più episodi. Tutti avvenuti nell’anno scolastico ancora in corso. Spesso alla presenza di altri studenti che hanno raccontato ai propri genitori in casa quanto notavano in classe. E’ stata così presentata una denuncia in Questura. Ed è stata informata la magistratura.
Spinte, spintoni, insulti alla ragazza disabile. Non ci sarebbero però casi di violenza sul corpo. La ragazzina non è mai rimasta ferita nè caduta per terra. Solo reazioni un pò più energiche dunque per mano di quel maestro di sostegno? E comunque tali da configurare un’ipotesi di reato a carico del maestro? Anche a causa delle difficili condizioni psicofisiche della ragazzina l’indagine si avvale delle dichiarazioni di tutte le persone informate dei fatti, dell’incrocio di testimonianze e la verifica sull’attendibilità della giovane a testimoniare.