LECCE – È venuto il momento di uscire di scena per l’ex candidato sindaco del centrodestra, vittima di uno scontro fratricida all’interno della sua coalizione. È sfumato tutto dopo le politiche, anche l’ultima possibilità di riprovarci come candidato sindaco. Due partite perdute: la prima con la vittoria in tasca, quando per dare una lezione a Perrone e Fitto molti hanno deciso di utilizzare il voto disgiunto per far finire il proprio candidato sindaco sotto alle liste. Il risultato fu un 52 per cento ai candidati e lui sotto la soglia che gli avrebbe permesso di essere sindaco al primo turno (46 per cento circa). Il secondo turno era già un’altra storia, perché chi non era stato eletto rinunciò a impegnarsi per l’elezione di un giornalista troppo amico di Raffaele Fitto, inoltre l’entusiasmo per Salvemini era cresciuto a livello esponenziale (persino gli scontenti del centrodestra lo hanno votato).
L’alleanza al ballottaggio tra un ex braccio destro di Perrone e l’attuale sindaco fece il resto. I guai per il centrodestra non sono finiti con l’anatra zoppa. Una volta arrivata la sentenza tanto attesa, che metteva in minoranza Salvemini, la guerra nel centrodestra non era finita: Giliberti contava di andare al voto subito e di ricandidarsi. Invece, parte dell’area Marti gli ha dato il ben servito trasformandosi nella stampella del centrosinistra. “Cari Tutti, Mauro Giliberti mi ha anticipato che lascerà il Consiglio Comunale – spiega in un messaggio il professore Fernando Greco – Una scelta legata essenzialmente al suo impegno professionale in Rai che non gli avrebbe consentito di essere continuativamente presente alle sedute del Consiglio”. Al posto di Giliberti dovrebbe tornare in Consiglio Severo Martini, secondo i primi calcoli, perché appartenente al partito che nelle scorse elezioni ha totalizzato più voti.
“Un’associazione come la nostra non può che condividere la scelta che denota un profondo rispetto delle Istituzioni ed ovviamente priorità dell’impegno professionale – spiegano in un comunicato i responsabili di Movimenti – Mauro non lascia, ovviamente, la nostra associazione che continuerà con forza e convinzione il cammino intrapreso, convinti come siamo si svolgere un ruolo importante nel dibattito politico e culturale nella città! Abbraccio a nome di tutti Mauro anticipandovi la sua presenza ad un prossimo incontro in cui parleremo ed approveremo le linee dell’associazione”. Movimenti andrà avanti. Giliberti sembra aver risposto a quella domanda di Finamore, quando gli chiese “cosa vuoi fare da grande?”. Farà il giornalista. Il doppiogiochismo è stato l’elemento determinante di questa vicenda. E’ la dura legge della politica locale.
Garcin