di F.Oli.
LECCE – Finisce negli studi di Porta a Porta la vicenda del 17enne vittima di un episodio di bullismo all’interno dell’Istituto tecnico “E. Fermi” di Lecce. Ieri sera nella trasmissione di Ra Uno era ospite la madre del giovane che ha voluto smentire le dichiarazioni del dirigente scolastico rilasciate nei giorni scorsi agli organi di stampa. “Nè a mio figlio nè alla mia famiglia sono arrivate mai scuse nè formali nè informali”, ha riferito nel corso della trasmissione. La madre, accompagnata dall’avvocato Giovanni Montagna, si è voluta esporre personalmente. Ha dichiarato davanti alle telecamere che il giovane, accusato delle violenze ai danni del figlio, si sarebbe limitato a formulare delle generiche scuse prima dell’ultimo episodio che risale al 7 aprile scorso.
Ha svelato di come il responsabile delle sevizie del figlio avrebbe inviato un messaggio ai compagni di classe in cui invitava a chiedere scusa al 17enne anche per lui. Nei giorni scorsi il dirigente scolastico dell’Istituto, forse per stemperare le tensioni e allontanare i riflettori del clamore mediatico alla sua scuola, aveva dichiarato che il giovane autore delle sevizie riprese in un video avevo chiesto scusa in classe davanti ad un professore e agli altri compagni. Intanto per venerdì è fissato un consiglio di casse allargato in cui parteciperà la madre del 17enne insieme al figlio e agli avvocati Giovanni Montagna e Giorgio Pasca.
Nel frattempo l’indagini muove i primi passi. Il sostituto procuratore della Procura dei Minori Imerio Tramis ha aperto un fascicolo d’indagine ipotizzando il reato di maltrattamenti. Al momento al giovane, residente a Salice Salentino, responsabile delle sevizie poi finite in un video, non è stato notificato alcun atto. Il ragazzo, assistito dall’avvocato Cristian Gabellone, prevedibilmente, è molto scosso per quanto accaduto e per il clamore mediatico che la vicenda ha provocato. In un momento così delicato può contare sulla vicinanza e l’affetto dei propri genitori conosciuti e stimati in paese. Così come il ragazzo che non ha mai avuto alcun problema con la giustizia. Bisognerà accertare se in classe, così come riportato in denuncia, si siano verificati altri episodi e se abbiano coinvolto altri compagni. Fondamentale, così come già richiesto dall’avvocato della famiglia, potrà essere l’ascolto del 17enne con la forma protetta dell’incidente probatorio per cristallizzare le accuse.